Piacenza ha salutato questo pomeriggio Ettore Carrà, storico e partigiano, scomparso lunedì scorso all' età di 89 anni.
Un cuscino di rose rosse e il foulard dell' ANPI, l' Associazione dei Partigiani, erano sulla bara dello studioso di quella Resistenza di cui aveva fatto parte, attivamente.
La bandiera dell' Associazione accanto al feretro e tante persone gli hanno reso omaggio nella chiesa di S. Savino dove sono state celebrate le esequie.
Il sindaco Dosi aveva inviato un messaggio di cordoglio in occasione della scomparsa di Carrà, definendo un grave lutto per la cultura del nostro territorio la perdita di una figura molto conosciuta in città.
Il primo cittadino, nella sua nota, ha definito Carrà "attento e profondo studioso di storia piacentina e della Resistenza, cui aveva partecipato giovanissimo. Una persona colta, riservata, introversa, ma sempre gentile e delicata. I suoi tanti libri sono il risultato di importanti ricerche d’archivio, che gli hanno permesso di ricostruire, ad esempio, la battaglia del Trebbia del 1779, la storia della Costituzione da Napoleone a Maria Luigia, nonché di scrivere numerosi saggi sulla guerra di Liberazione”.
Fra Ginepro era il nome di battaglia di Ettore Carrà, diventato partigiano nel 1943. Aveva abbandonato l' esercito fascista che lo aveva arruolato distogliendolo dagli studi che ha poi ripreso, alla fine della guerra, diventando maestro elementare.
Oggi diversi suoi alunni erano presenti alle esequie e tanta gente che lo ha conosciuto ne rimpiange le doti di studioso e soprattutto quelle umane.