Provincia, ok all’abbattimento di 239 volpi. Animalisti sul piede di guerra

Sos Volpi, la battaglia Ricomincia. Il Coordinamento delle Associazioni animaliste ed ambientaliste di Piacenza si scaglia contro la delibera della Provincia di Piacenza che ha dato il via libera all’abbattimento controllato di 239 volpi. “Una decisione assurda” la definiscono le associazioni ambientaliste.

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IL COMUNICATO DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E ANIMALISTE

Una decisione assurda quella di autorizzare ora, in piena stagione venatoria , il Piano di abbattimento delle 239 volpi, lo stesso che la giunta aveva annullato in autotutela a novembre. Ci riserviamo ovviamente di dare un giudizio tecnico entro breve per capire cosa sia cambiato e cosa abbia fatto la Provincia in questi mesi per trovare giustificazioni tecniche alla decisione,  ma a caldo il primo pensiero va ai 11600 cittadini che hanno firmato la nostra raccolta firme per chiedere alla Provincia di non autorizzare l’abbattimento ed al loro clamoroso mancato ascolto, che per un ente che va a morire è veramente un pessimo messaggio e l'ennesimo autogol. Vogliamo quindi complimentarci, anche a loro nome, con l’assessore Ghilardelli  e con l’intera giunta ed il Presidente per aver deciso che l’ultimo atto  in materia venatoria di questa Provincia sia proprio l’approvazione del piano di abbattimento delle volpi nelle aree protette . Quale atto migliore per chiarire definitivamente ai piacentini da che  parte ha sempre pesato l’ago della bilancia delle politiche venatorie a Piacenza, gli interessi cioè del mondo agricolo per il quale ogni animale che non crea reddito è una inutile fonte di potenziali danni ed il mondo venatorio più retrogrado e consumista che ritiene ancora oggi un diritto cacciare anche quando gli animali sul territorio non ci sono, in contrasto con la legge sulla caccia, ed è disposto per questo a spendere centinaia di  migliaia di euro ogni anno per comprare animali a cui sparare, lepri e fagiani soprattutto, pretendendo al contempo dalla “Politica” sempre in cerca di consensi, anche elettorali, visto il periodo , l’autorizzazione a fare piazza pulita di tutti i possibili predatori e competitori che proprio le immissioni di selvaggina fanno aumentare. Cosi le volpi diventano il “capro espiatorio” di tutti gli squilibri faunistici del territorio , ree di far sparire polli,  fagiani, pernici, starne e soprattutto le lepri quando è noto che il drastico calo della presenza di questi animali (lepri) sul territorio in questi ultimi due\tre  anni è il frutto di molteplici cause , tra le quali certamente la sparizione in pianura di quasi tutti gli habitat naturali di rifugio e riproduzione a causa della cementificazione del territorio e l’agricoltura intensiva. Non può certo bastare l'esclusione della caccia in tana a rendere accettabile questo  piano di abbattimento. Siamo di fronte ad una chiara mancanza di una qualsivoglia forma di reale gestione faunistico-venatoria  a Piacenza. A fronte di una popolazione decimata di lepri la cui sparizione dovrebbe dovuto essere oggetto da una parte di seri studi e monitoraggi approfonditi e dall’altra di una contemporanea sospensione del prelievo venatorio  di almeno uno o due anni, per capire la situazione e permettere alla specie di potersi riprodurre, gli unici topolini partoriti da questa Provincia sono stati quello di limitare il prelievo a 4 lepri per cacciatore ed ora di deliberare di uccidere le volpi nelle aree protette, lasciando invece assurdamente inalterato il periodo di caccia alla lepre da settembre a novembre, per non scontentare troppo il mondo venatorio, avvallando di fatto l’assurda politica degli acquisti di selvaggina fatta da tutti gli ATC. La volpe è tra l’altro specie cacciabile durante la stagione venatoria, quindi la limitazione del loro numero, se necessaria, dovrebbe avvenire in modo ordinario senza prevedere ulteriori piani di abbattimento che purtroppo diventano invece forme di caccia surrettizia per alcuni per poter cacciare tutto l anno. Ovviamente valuteremo insieme a tutte le associazioni piacentine cosa fare, ma è ovvio che la battaglia ricomincia. Il Coordiamento delle associazioni animaliste ed ambientaliste di Piacenza: Legambiente Piacenza, Wwf Sezione Regionale, LAV, Micio Bau, Micioamico, Oipa, Senza Catene, Qua la Zampa, Gatti nel cuore,Lega Nazionale per la difesa del cane, Leal, Asilo del Cane.