Il ministro ai beni culturali Dario Franceschini ha risposto positivamente all'invito al Festival del Diritto e questa mattina, sabato 27 settembre, in sala dei Teatini è intervenuto sul tema della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano. Accolto dal sindaco Paolo Dosi e dal direttore scientifico del festival Stefano Rodota', il ministro è stato interpellato dal moderatore Massimiliano Panarari su quello che per certi versi appare un vero paradosso: la ricchezza culturale del nostro Paese invidiata in ambito internazionale si accompagna infatti ad una scarsa fruizione dei beni culturali rispetto agli altri paesi europei. Un assist per il ministro che ha potuto così tracciare le linee guida del proprio mandato finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale in chiave economica, anche per quanto riguarda il territorio di Piacenza: "Con i provvedimenti che prenderemo si potranno sfruttare al meglio i patrimoni che anche Piacenza offre. Importante sarà la divisione tra soprintendenze che si occupano di tutela e musei, che conosceranno nuove occasioni di promozione". Imprescindibile in tal senso sarà "l'apertura agli investimento nella cultura dei privati, per i quali saranno previste facilitazioni".
"Quella di cui parliamo oggi è una grande sfida. L’era digitale moltiplica le occasioni di coinvolgimento per i cittadini anche nel settore della cultura e noi in Italia dobbiamo investire sul nostro grande patrimonio di bellezza e di storia, ma anche investire sulla contemporaneità, suo talenti e sulle industrie culturali, su tutto ciò che può fare il nostro Paese fortissimo nel mondo globale". Lo ha detto il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini partecipando all’incontro "La cultura come partecipazione" al Festival del Diritto di Piacenza. Il ministro, in chiusura del suo intervento a Piacenza, ha dato una notizia che interesserà tutte le librerie storiche italiane, annunciando che in settimana invierà una direttiva alle Soprintendenze del territorio nazionale, per bloccare d'ora innanzi tutte le destinazioni d'uso delle librerie storiche. "La tutela delle librerie storiche – ha affermato il ministro – rappresenta un segno di attenzione verso un patrimonio culturale che ha radici profonde nel nostro Paese".