“La Lega non svende i suoi ideali per un paio di misere poltrone”. Non le manda certo a dire Gian Paolo Maloberti, attuale capogruppo del Carroccio in Provincia (finché è nella sua composizione attuale) e da poco responsabile nazionale per gli enti locali. Una presa di posizione dura per chiarire una volta per tutte la posizione del partito in vista delle elezioni del 12 ottobre dalle quali nascerà un ente rinnovato dopo la riforma; che peraltro è sempre stata definita “una porcata” dagli esponenti leghisti, convinti che si vada verso una sdemocratizzazione di un ente invece molto importante.
A spingere Maloberti a intervenire sono state le polemiche seguìte alla spaccatura del centrodestra in questa sorta di campagna elettorale. Mentre l’altro schieramento si è presentato unito con Francesco Rolleri come unico candidato, il centro destra si è diviso in due; da una parte Forza Italia, Nuovo centrodestra e Udc hanno presentato una lista con Luigi Bertuzzi come candidato alla successione di Massimo Trespidi; dall’altra parte ci sono la Lega Nord e Fratelli d’Italia con una lista presentata in extremis e in sordina, senza passione: “Abbiamo deciso di raccogliere le istanze dei nostri rappresentanti sul territorio che ci chiedevano di essere presenti nella nuova Provincia con funzione di vigilanza e controllo” dice Maloberti ma lascia intendere che se fosse stato per lui, il partito non dovrebbe essere nemmeno presente in via Garibaldi.
Sul perché, poi, il Carroccio non sia sceso a patti con Forza Italia e Ncd, Maloberti ci tiene ad essere molto chiaro: “Sinceramente mi sbalordisce solo il fatto che ci sia qualcuno che si pone questa domanda. Come si può pensare che la Lega stringa accordi con un partito come l’Ncd che ha firmato lo svuotacarceri, l’indultino, che ha contribuito all’invasione di immigrati che stiamo registrando? Per non parlare di Forza Italia che dal lunedì al venerdì va a braccetto con Renzi e durante il weekend si sveglia e vuole fare accordi con noi”. Maloberti conclude rincarando la dose: “Non si può pensare di costruire un’alternativa credibile a Renzi in questo modo e soprattutto nessuno può pensare che la Lega si svenda rinunciando ai suoi principi per un paio di misere poltrone”.