Zona Stazione, gettate le basi della rivoluzione urbanistica attesa dall’83

La Giunta comunale ha licenziato oggi una delibera desinata a passare alla storia piacentina perché getta le basi operative per la riqualificazione dell'area della stazione ferroviaria e Borgo Faxhall: una priorità per la città da vari punti di vista, dai trasporti alla sicurezza, dalla razionalizzazione degli uffici comunali ai parcheggi, dal rilancio del commercio alle esigenze dei pendolari eccetera. «Parliamo del rifacimento di una zona della città considerata nevralgica dal punto di vista urbanistico ma anche sociale, quindi parliamo di una svolta davvero importante attesa da tantissimi anni». In questi termini si è espresso con i giornalisti l'assessore Silvio Bisotti al termine della riunione di giunta nella quale è stata licenziata la delibera che dovrà poi passare al vaglio del Consiglio comunale e nelle commissioni.

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Un progetto epocale che dovrebbe sbloccare una situazione di fatto ferma dal 1983 e prendere il via con i bandi di vendita dei due immobili storici di via Verdi e di via Scalabrini oggi sede di una serie di uffici tecnici; vendita dalla quale dipende in prima battuta la sostenibilità economica di tutta l'operazione. Giusto per dare un’idea di costo complessivo, benché provvisoria e incompleta, l’immobile di via Scalabrini è in bilancio per un milione e mezzo di euro, quello di via Verdi per due milioni; somme con le quali verrebbero coperti i costi di realizzazione delle opere che oggi sono state illustrate nel dettaglio e che cambieranno il volto di questa zona della città. Ora si tratta di vedere se le vendite andranno a buon fine in un periodo non certo favorevole per il mercato immobiliare. 

Opere di varia natura nel contesto di un intervento davvero importante e composito che prevede, prima di tutto, la realizzazione dell’autostazione delle corriere del trasporto extraurbano con il vantaggio diretto di avvicinare i collegamenti ferroviari a quelli su gomma. Autostazione che verrà realizzata alle spalle dello stabile che ospita la galleria commerciale di Borgo Faxhall coprendo di fatto quasi totalmente il parcheggio oggi utilizzato dai clienti della galleria. E poi ciclabili, verde pubblico, riqualificazione dello stabile storico Berzolla (sul quale peraltro grava un vincolo della soprintendenza) e dell’ex mercato ortofrutticolo eccetera. 

Il progetto, al quale l’amministrazione comunale sta pensando da tempo, è oggi considerato fattibile dopo aver raggiunto un accordo (ancora da definire nel dettaglio e quindi da siglare formalmente) con la società che ha in concessione tutta l’area e cioè la Coemy Property. Tale società, stando alla concessione urbanistica in questione, avrebbe dovuto realizzare opere di interesse pubblico tra le quali l'autostazione del trasporto extraurbano. Opere che tuttavia non ha mai realizzato. Ora al Comune si prospettavano diverse strade per poter pretendere il pagamento degli oneri, ad esempio una causa legale che si sarebbe prospettata lunga e di incerto esito. La Giunta ha invece scelto di siglare un accordo in base al quale Coemy cede 3.300 metri quadrati di uffici come corrispettivo degli oneri dovuti. Uffici che nei quali, se tutta l’operazione andrà in porto, verranno trasferiti quelli oggi ospitati dai palazzi di via Verdi e via Scalabrini che verranno messi all’asta entro la fine dell’anno. 

Un progetto colossale, dunque, benché – come precisa lo stesso assessore Bisotti – sarà senz’altro oggetto di perfezionamenti per tentare di risolvere del tutto certe criticità tipiche della zona e già manifestate in questi anni da vari soggetti, tra i quali i pendolari. L’idea, comunque, è quella di voler intervenire nell’interesse pubblico con una maxioperazione al termine della quale tutta l’area cambierà volto e tutti, dai residenti ai fruitori agli esercenti, ne trarranno un vantaggio visibile.