Taglio merendine, Piroli: “Alle materne si spreca il 50 per cento del cibo”

Razionalizzazione della spesa e stop agli sprechi alimentari. Risponde a queste due logiche la decisione assunta dalla giunta comunale di non “offrire” più le merendine ai bambini delle scuole materne della città. Una decisione che consentirà all’amministrazione da una parte di risparmiare 40mila euro, dall’altra di tenere invariate le tariffe. Tocca all’assessore all’Infanzia Giulia Piroli spiegare i motivi di una scelta che, stando alle sue parole, avrebbe avuto anche il parere favorevole dell’Ausl, ma che sta già mandando su tutte le furie l’opposizione. “Non si dica che la giunta taglia le merende ai bambini – spiega l’assessore – ci siamo trovati nelle condizioni di fare una scelta dettata dalla necessità di razionalizzare ed evitare gli sprechi. Se qualcuno pensa che togliamo il pane di bocca ai bambini si sbaglia”. A proposito di sprechi Piroli spiega infatti che “quasi il 50% delle merende che quotidianamente vengono servite ai bambini intorno alle 16 dopo il sonnellino viene lasciata sui banchi. Lo facciamo anche per una ragione educativa”. Questo per una serie di ragioni: il fatto che i genitori spesso arrivano a prendere i bambini in anticipo oppure che alcuni bimbi non gradiscono sempre il cibo e lo avanzano. Di solito il Comune serve cibi come pane, cioccolato, yogurt, biscotti. “Se qualcuno pensa si speculare politicamente su questa scelta si sbaglia. E’ stata una decisione derivante dal buon senso e sulla quale non si deve fare demagogia. Oltretutto anche l’Ausl ha espresso parere favorevole”.

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I SINDACATI: "AVVIARE UN CONFRONTO CON INSEGNANTI E GENITORI"

In relazione alla volontà dell'Amministrazione Comunale di Piacenza di procedere al taglio delle merende nelle scuole materne per produrre risparmi nell'ambito della spending review del Comune, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, pur ritenendo che sia possibile avviare forme di razionalizzazione per evitare sprechi o per migliorare organizzazione ed efficienza nello svolgimento delle varie fasi educative che compongono la giornata scolastica degli alunni delle scuole dell'infanzia, ritengono indispensabile che vi sia il coinvolgimento della Commissione Mensa comunale che vede la presenza di insegnanti in rappresentanza delle scuole e di genitori e, comunque, l’avvio di una fase di ascolto e consultazione che favorisca la più ampia partecipazione dei soggetti direttamente coinvolti. Solo con la partecipazione diretta degli operatori che realizzano ogni giorno il servizio e dei portatori di interesse si potranno eliminare gli eventuali sprechi e riorganizzare adeguatamente il servizio.