Visita di Confapindustria Piacenza all’azienda Steriltom. Il presidente regionale Cristian Camisa, accompagnato dal direttore Andrea Paparo, ha incontrato questa mattina l’amministratore delagato dell’aziende di trasformazione del pomodoro Dario Squeri. Presente anche il coordinatore di Pomorete, Gabriele Zanelli.
In un briefing, Squeri ha illustrato il lavoro di Steriltom (aderente a Confapindustria) in questo momento, con 12 linee all’attivo, la produzione di passata di pomodoro, ma soprattutto polpa, e i mercati che saranno raggiunti dai prodotti. Il pomodoro piacentino termina la corsa nella grande industria (pizza e pasta) e nelle ristorazione (non diretta, ma attraverso le grandi catene di distribuzione) nei sacchi sterili di diverse dimensioni, da due quintali a una tonnellata. Un pomodoro che si può mangiare in tutto il mondo, grazie anche alle certificazioni Kosher (ebraica) e Halal (musulmana).
«E’ impressionante – ha affermato Camisa – vedere una struttura del genere. Ci si rende conto che, a Piacenza, dietro al nome delle aziende c’è una struttura oganizzativa seria. La tecnologia vista oggi spiega perché Steriltom sia un’azienda leader, a livello nazionale, nella trasformazione del pomodoro. E questo mi rafforza nel convincimento che sia giusta la strada intrapresa da Confapindustria con le Reti. Steriltom fa parte di Pomorete (12 aziende tutte aderenti a Confapindustria) e va non solo verso l’alta tecnologia, ma rende stratificata la filiera che come risultato finale dà garanzie complete di qualità e sicurezza al consumatore. Se vogliamo difendere il Made italy, e renderlo un fattore che ci differenzia dagli altri, mi auguro che sulla strada di Pomorete si incamminino a breve altre filiere dell’agroalimentare. Oggi l’agroalimentare è la categoria di riferimento e Confapindustria andrà in questa direzione».