Domenico Gresia è il nuovo presidente dell'associazione italiana arbitri di Piacenza. In carriera, dopo l'attività di arbitro nel 2009 è diventato osservatore arbitrale. L'elezione è arrivata dopo 5 anni passati come osservatore arbitrale in serie D. Ascoltiamo il nuovo presidente dell'AIA piacenza Domenica Gresia.
Qual è il suo stato di salute del movimento?
Ottimo direi. Riccardo Lanzoni, il mio predecessore, mi ha lasciato una sezione piena di giovani che hanno voglia di arbitrare e vedere il calcio da una prospettiva diversa da quella di un calciatore.
Com'è stata la sua carriera da arbitro?
Non è stata folgorante: ho iniziato tardissimo, però la passione mi ha spinto comunque a provare a 29 anni. Quello che non ho fatto da arbitro, tuttavia, l'ho fatto da osservatore: sono stato appena promosso al CAN D in serie D. Purtroppo ho dovuto riununciare, perchè la sezione ha chiamato e quando la sezione chiama si risponde.
Un giovane che volesse intraprendere questo tipo di carriera chi dovrebbe prendere come modello?
Rizzoli ha diretto la finale del campionato del mondo. Io penso che un ragazzo debba sempre puntare al massimo e la finale dei mondiali per un arbitro è sicuramente il punto più alto.
Negli scorsi anni si parlava di una carenza in questo settore. C'è ancora?
Purtroppo si. Le difficoltà nel trovare arbitri permangono. Il primo obbiettivo sarà quello di acquisire visibilità con la stampa, le radio e le televisioni. Penso che se la gente ci conoscesse da vicino e riuscisse a capire quali sono i valori che ci tengono uniti e ci fanno andare in campo a prendere tanti nomi, probabilmente avremmo più associati.