Morte sospetta a Castelsangiovanni, si fa largo l’ipotesi del suicidio

AGGIORNAMENTO SABATO 6 SETTEMBRE – Sembra ormai appurato trattarsi di un gesto estremo. La scoperta di un uomo di 49 anni trovato morto nel letto della propria abitazione di Castelsangiovanni con le caviglie legate con lacci e un sacchetto di plastica intorno alla testa aveva insospettito le forze dell’ordine che avevano deciso di vederci chiaro. Ieri pomeriggio, nella palazzina di via Pellegrini, erano così intervenuti anche i carabinieri e il pm Emilio Pisante oltre ai medici legali. Ad accorgersi che qualcosa non andava alcuni vicini di casa allarmati da un foglio appeso alla porta dell’abitazione in cui il 49enne spiegava il perché della propria decisione di farla finita. Ma le caviglie legate avevano destato più di un sospetto. I carabinieri, guidati dal capitano Massimiliano Barbaglia e dal colonnello Luca Pietranera, hanno così perlustrato l’appartamento: sul corpo dell’uomo non sarebbero stati trovati però segni di colluttazione e nella stanza non ci sarebbe traccia della presenza di una seconda persona. Non ci sarebbero dunque, almeno per ora, gli estremi per pensare ad un omicidio. E’ stata comunque fissata l’autopsia sul cadavere che sarà eseguita nelle prossime ore.

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Trovato morto nel letto con le caviglie legate, giallo a Castelsangiovanni

Quello che sembrava un suicidio comincia ad assumere contorni sospetti. Un uomo di 49 anni è stato trovato morto nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 5 settembre, nella sua abitazione di via Pellegrini a Castelsangiovanni. L’ipotesi più probabile è che si tratti di un gesto disperato, ma alcuni elementi hanno convinto il pm Emilio Pisante a richiedere l’autopsia. L’uomo infatti oltre al sacchetto sulla testa con il quale si sarebbe soffocato, aveva le caviglie legate con legacci. Una circostanza che ha convinto le autorità ad approfondire la questione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri con il capitano Massimiliano Barbaglia e il colonnello Luca Pietranera. Sarebbe stato anche rinvenuto un biglietto nell’abitazione dell’uomo che parrebbe  avvalorare la tesi del suicidio. L’intervento del pm Pisante lascia comunque aperta qualsiasi ipotesi.