Tassa di bonifica illegittima: “Sentenza emessa su una causa di 17 anni fa”

“I cittadini non sono tenuti a pagare la tassa di bonifica” la decisione del tribunale civile di Piacenza di qualche giorno fa ha sollevato numerose polemiche, mettendo nel mirino il Consorzio di Bonifica, accusato dalle parti politiche di sottoporre i cittadini a un’imposta illegittima. Sulla questione interviene oggi, venerdì 29 agosoto, il presidente del Consorzio Fausto Zermani, che mette in discussione la sentenza del tribunale.

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“E’ una causa che nasce nel 1997 e da allora sono cambiate molte cose, non c’è più nemmeno lo stesso Consorzio di Bonifica e c’è stato un ammodernamento complessivo del sistema. La sentenza da un’interpretazione giuridica che è ampiamente superata dalla giurisprudenza, ma purtroppo le cause nel nostro Paese durano tantissimi anni e quando  si chiudono spesso sono già superate. Quella sentenza non mette in discussione la funzione della bonifica, mette in discussione alcune cartelle impugnate dal Comune di Piacenza, poi di fatto il Comune esprime sempre un’appartenenza. Secondo me ciò a cui bisogna pensare è l’importanza di avere un territorio sicuro e un ente in grado di mettere in pratica tutte le prevenzioni a costi fortunatamente ancora bassi e sostenibili”.

Giusto oggi il Consorzio di Bonifica inaugura  in località La Colonna di Gossolengo i lavori di completamento del ripristino funzionale della canalizzazione di adduzione primaria e secondaria per l’area irrigua del Trebbia. Un apparato mirato ad impedire che la maggior parte delle acque irrigue torni nelle falde come accade oggi: questo strumento permette un maggior recupero delle acque, un maggior riciclo e quindi un maggior risparmio idrico. “E’ la dimostrazione dell’importanza del Consorzio le cui risorse, lo ricordiamo, restano nel territorio di Piacenza, creando economia locale”.

 

LE NUOVE OPERE IDRAULICHE  NELL’AREA IRRIGUA DEL TREBBIA

Il Consorzio di Bonifica sta eseguendo i lavori di completamento del ripristino funzionale della canalizzazione di adduzione primaria e secondaria dell’area irrigua del Trebbia. Il finanziamento di 9 milioni di euro è stato concesso sul Piano Irriguo Nazionale dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.Il progetto si realizza sul territorio della pianura irrigua in destra e sinistra Trebbia di circa 22.000 ettari, solcati dal reticolo di rivi e canali lungo circa 500 km che ha origini antiche documentate nel Medioevo e nel Cinquecento. L’assetto moderno del reticolo risale alla metà dell’Ottocento quando si costruirono gli attuali Rivi di Destra e Sinistra Trebbia, le prese di Case Buschi e La Caminata ed il Traversante Mirafiori, crollato nel 2009 e oggi in fase di riprogettazione. Le acque per irrigare la pianura sono derivate annualmente dal Trebbia e vengono  integrate dai rilasci della Diga del Brugneto con 2,5 milioni di metricubi, recentemente incrementati di 1,5 milioni grazie all’intesa sperimentale fra le Regioni Emilia Romagna e Liguria.

La rete delle canalizzazioni è prevalentemente in terra e ciò determina rilevanti perdite della risorsa idrica durante le percorrenze estive dell’irrigazione. Per risparmiare l’acqua il progetto prevede la realizzazione di 7 interventi: 1 sul Rio Bertone di Podenzano, 1 sui Rii Comune e Gosa di Gossolengo, 4 su sui Rii Gragnano, Agazzino e Magnano di Gragnano, 1 sul rio Colombarone di Castel San Giovanni. Le tecniche costruttive finalizzate all’impermeabilizzazione sono di tre tipi, scelti a seconda del grado di importanza dei canali e del grado di dissesto:

– i canali principali prossimi alle aree urbane (Rio Comune di Gossolengo e di Gragnano) sono attrezzati con solette e muretti d’ala in calcestruzzo con alcune tratte dotate di finiture in muratura in cotto per migliorare l’inserimento ambientale;

– i canali secondari dislocati nella campagna agricola (Rio Bertone, Rio Agazzino e Rio Magnano) sono impermeabilizzati mediante guaine impermeabili, reti antinutrie e prevedono la finitura in terreno;

– il Rio Colombarone di Castel San Giovanni, essendo molto profondo e posto a fianco della viabilità Comunale è attrezzato con una tubazione chiusa e di tipo sormontabile.

La gara d’appalto si è svolta lo scorso anno ed è stata vinta dall’impresa Cogni S.p.A. di Piacenza, che ha iniziato i lavori nel mese di marzo li ha interrotti durante l’estate per permettere l’irrigazione e li riprenderà a settembre. In particolare i lavori interesseranno il tratto del Rio Comune e Rio Gosa di Gossolengo dalla “Colonna” a scendere per circa 600 m. Il primo tratto di 100 m è posto a distanza dalla strada Provinciale mentre il secondo, di circa 500 m, costeggia la Provinciale. A fianco dei Rivi, fra la Colonna e il Mulino Tre Ruote c’è un filare alberato che dovrà essere tagliato per poter eseguire i lavori. Tali alberature sono cresciute spontaneamente nel corso degli anni radicandosi nella parte di terreno di larghezza esigua interposta fra il Rio Comune ed il Rio Gosa. L’attuazione dell’intervento oltre che necessario per l’esecuzione dei lavori contribuirà alla messa in sicurezza del tratto di strada Provinciale dato che le alberature hanno radici “pensili” rispetto al piano campagna creando situazioni di pericolo e di instabilità. Il taglio interesserà dunque gli alberi cresciuti entro quella fascia di rispetto che il regolamento di Polizia idraulica e il Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) impongono libero da costruzioni, siepi ed alberature. Nei mesi scorsi l’intervento è stato comunicato all’Amministrazione Provinciale, al Corpo Forestale dello Stato ed alle Amministrazioni Comunali competenti in materia.

Il Consorzio, peraltro, si è dotato di una perizia agronomica anche con prove strumentali che ha confermato la propensione estrema e/o elevata al cedimento delle alberature interessate dal taglio (Classi C/D e D) oltre alla loro prossimità al termine del ciclo vitale. L’intervento di taglio sarà di tipo selettivo e per il tratto di circa 100 m, prossimi alla Colonna, conservativo delle essenze di pregio. Il Consorzio, consapevole che il sistema dei canali affiancati dalle alberature è parte caratterizzante il paesaggio della pianura piacentina, alla fine dei lavori procederà, compatibilmente con le esigenze di sicurezza idraulica e della viabilità, al reimpianto di specie arboree che non si sviluppino troppo in altezza, di tipo analogo a quelle già presenti nel tratto di pista ciclabile lungo la strada Agazzana, fra il Centro Scolastico e l’abitato di Vallera.

 

Il progetto in corso e lo sviluppo dei percorsi ciclabili

Il Consorzio ha scelto di contribuire all’estensione della rete ciclabile del territorio piacentino partecipando e promuovendo con gli altri Enti progetti di sviluppo delle piste ciclabili. In particolare il Consorzio, disponendo della gestione della rete dei canali di bonifica ed irrigazione, è in condizioni di recuperare spazi per la costruzione dei percorsi ciclo-pedonali. In merito al progetto relativo al prolungamento del tratto di ciclabile a monte di Gossolengo, utilizzando le aree che si recupereranno grazie all’intervento in corso sul Rio Gosa, il Consorzio ha programmato una serie di incontri con l’Amministrazione di tale Comune e con l’ufficio tecnico della Provincia per verificare assieme come realizzare l’opera a ultimati i lavori di riqualificazione dei Rivi.

 

L’intervento a valle di via XXV Aprile: la riqualificazione dell’ambiente urbano a Gossolengo

Nella parte urbana di Gossolengo il progetto prevede oltre che la risezionatura del Rio Comune la riqualificazione finale delle aree. Oggi questo tracciato del Rio Comune è molto degradato, ci sono ingenti perdite d’acqua durante la stagione irrigua e gli ambienti circostanti sono stati urbanizzati di recente. C’è quindi una situazione di scarsa qualità e cattive condizioni igieniche. Come per gli aspetti che abbiamo illustrato sulla ciclabilità, il cantiere di ristrutturazione del Rio sarà quindi l’occasione per migliorare l'ambiente urbano di Gossolengo nei due aspetti: quello idraulico e quello igienico ambientale.

 

Il progetto e la riqualificazione del territorio

Per promuovere la valorizzazione del territorio e il sistema di gestione delle acque, il Consorzio di Bonifica durante l’estate ha acquistato il Mulino in località Molinazzo di Gossolengo che, una volta ristrutturato, assieme all’Aula Blu di Mirafiori sarà un luogo visitabile e disponibile per svolgere programmi educativi attinenti le acque ed il Parco del Trebbia.