Confedilizia: “I cittadini devono far causa al Consorzio uno per uno?”

“Gli immobili della Fondazione di Piacenza e Vigevano non devono pagare il contributo del Consorzio di bonifica. Gli immobili dell’Amministrazione provinciale siti in città, altrettanto. Ora, anche gli immobili del Comune. Lo hanno stabilito tre diverse sentenze del Tribunale di Piacenza tuttora vigenti”. Lo sottolinea in una nota l’Associazione proprietari casa di Piacenza-Confedilizia, aggiungendo che diverse altre sentenze, di diverse giurisdizioni, hanno stabilito lo stesso principio, sempre per Piacenza città (oltre che per altre zone della provincia). A questo punto – si chiede la Confedilizia di Piacenza – cosa pretende, il Consorzio, che ogni cittadino faccia causa per non pagare? La politica locale, ma soprattutto nazionale (“tanto sollecita a ritagliarsi qualche posticino sui mass media, e basta”) non sente il dovere di riprendere il proprio ruolo di carattere generale? È ammissibile che più e più sentenze non possano costituire un obbligo per la dirigenza del Consorzio? Per gli amministratori che insistono in questo comportamento, non si possono ravvisare responsabilità anche sul piano penale? E sul piano contabile per le inutili spese che causano? Sul piano contabile non sono responsabili tutti gli amministratori, di qualsiasi ente pubblico, che corrispondono il contributo a fronte di molteplici sentenze che lo dicono non dovuto?

Radio Sound

La Confedilizia di Piacenza chiede che le organizzazioni che appoggiano l’attuale dirigenza consortile (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Coldiretti ecc.) investano del problema della loro condivisione della politica consortile attuale gli organi sociali, e le assemblee in primo luogo. Certe concessioni propagandistiche del Consorzio per una manifestazione o per l’altra, o altri benefici, non possono far chiudere gli occhi davanti ad una situazione nella quale i residui cittadini di Piacenza che non hanno fatto e non fanno causa, sono costretti a pagare fra i 2 e mezzo/3 milioni di euro ad un Consorzio che non ha diritto di pretenderli (come dice il Tribunale di Piacenza) e che, comunque, spende per la manutenzione dei canali pretesemente protettivi che la Regione solo ad esso continua a consegnare una somma di circa 50/60mila euro in tutto a fronte di quanto tassa, come a suo tempo calcolato dai tecnici del Comune.

La Confedilizia di Piacenza – che preannuncia una serie di incontri e pubblici dibattiti in argomento, ai quali si augura partecipino le organizzazioni che sostengono la presidenza del p.a. Zermani – rivolge da ultimo un plauso al Comune di Piacenza ed in particolare al Sindaco ed all’assessore Bisotti per le azioni intraprese, nonostante incrostazioni contrarie. Le azioni in corso – dice la Confedilizia – sono due: una basata sul Federalismo municipale (e tempestivamente iniziata) ed un’altra ripetitiva di vecchie istanze, risalenti ai Sindaci Tansini e Guidotti, mai poi portate a termine. La Confedilizia si augura che il Comune non lasci ora cadere alcuna delle due puntuali azioni siccome fra di loro non incompatibili ed essendo la prima basata su una norma di legge che aveva un termine rispettato a suo tempo, ma ora scaduto.