Don Giovanni Cacchioli, parroco del Corpus Domini, con una foltissima rappresentanza del clero piacentino, ha celebrato i funerali piacentini del senatore Alberto Spigaroli scomparso l'altro giorno all'età di 92 anni. Un ultimo saluto commosso e composto, per un uomo che ha vissuto a lungo e serenamente lasciando un segno profondo in chiunque l'abbia conosciuto, in chiunque vi abbia avuto a che fare nella sua carriera istituzionale, politica e di impegno sociale. Attorno al feretro i gonfaloni del Comune di Piacenza, del Comune di Besenzone, della Provincia, dell'Anpas, i tricolori degli Alpini e dell'Associazione nazionale Partigiani; di fronte, in prima fila, i parenti e le autorità tra cui il sindaco Paolo Dosi e il vicepresidente della Provincia Maurizio Parma; alle loro spalle una folla di amici, cittadini e rappresentanti del mondo istituzionale, politico, imprenditoriale, associativo.
"Un uomo giusto" è stato definito il senatore Spigaroli in una delle tante preghiere che i fedeli hanno voluto dedicargli. E poco prima don Cacchioli lo aveva paragonato all'eroe virgiliano Enea che aveva fondato la sua esistenza sull'amore per la Patria, per la famiglia e per Dio. Un lungo impegno civile e istituzionale, in effetti, ha segnato tutta la vita di Alberto Spigaroli che, anche da Roma, ha sempre continuato a lavorare per la "sua" Piacenza, fino all'ultimo.
Un amore, quello per la sua terra, che per il senatore Spigaroli "non è mai stato platonico ma concreto, fattivo e costruttivo e si è tradotto in azioni e progetti nel campo della cultura, dell'arte e tanto altro ancora". L'ha detto l'architetto Marcello Spigaroli, figlio del senatore, nel suo intervento di ringraziamento di fronte a tanto affetto, a tanta vicinanza dimostrata dai piacentini "in questo momento di dolore".