Risultato di segno negativo per la dinamica occupazionale prevista per il 2014 in provincia di Piacenza, con una riduzione di circa 600 unità lavorative, entità analoga a quella già registrata lo scorso anno. Questa riduzione è dovuta ai contratti di lavoro dipendente (sia "stabili" che a termine), che prevedono un saldo pari a -700 unità, mentre i contratti atipici che saranno attivati nel corso dell’anno dovrebbero superare quelli in scadenza (+100 unità il saldo previsto).
La perdita di "posti di lavoro" attesa in provincia è ripartita abbastanza equamente fra l'industria (con un saldo di -290 unità) ed i servizi (-310). Variazioni occupazionali negative si osservano in tutti i comparti dell'industria piacentina ma le riduzioni più significative riguardano il settore delle costruzioni (-2,8%) e le "altre industrie" (-1,3%), mentre le industrie dei metalli si mantengono più stabili, con un saldo prossimo allo zero. All’interno del comparto dei Servizi incidono soprattutto i saldi negativi del commercio (-1,5%) e del turismo (-3.5%).
Il saldo occupazionale complessivo previsto in provincia di Piacenza (-600 unità) è il risultato della differenza tra 3.930 "entrate" e 4.530 "uscite" di lavoratori dalle imprese. I flussi in entrata saranno costituiti da 960 assunzioni "stabili" (ossia a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato, inteso quest'ultimo come punto di partenza verso un contratto a tempo indeterminato), circa 2.100 assunzioni a tempo determinato (o altre modalità a termine, quali i contratti a chiamata) e quasi 900 contratti atipici (somministrazione, collaborazioni a progetto e altri contratti di lavoro indipendente).
E’ diminuita nell'ultimo anno sia la quota delle assunzioni con contratti stabili (dal 31 al 24%), sia la quota relativa ai contratti atipici (dal 28 al 23%), mentre è aumentata di 12 punti percentuali quella relativa alle assunzioni a termine (dal 41 al 53%).
I bassi livelli della domanda di lavoro e gli alti livelli dell’offerta hanno portato, sia in Provincia di Piacenza che a livello nazionale, a una riduzione dei problemi segnalati dalle imprese nel trovare le figure che intendono assumere. Nel 2014 questi problemi interesseranno il 9% delle assunzioni previste nella provincia (1 punto in meno della media nazionale); nel 2013 tale quota era risultata pari al 14%. Le difficoltà sono attribuite più spesso ad una inadeguata preparazione dei candidati (5% del totale) piuttosto che alla scarsità di persone disponibili all'assunzione (4%).
Le 3.040 assunzioni di lavoratori dipendenti (al netto degli interinali) programmate nel 2014 in provincia di Piacenza interesseranno circa 300 persone laureate, 1.100 diplomati della scuola secondaria superiore, 500 persone in possesso della qualifica professionale e circa 1.100 figure a cui non verrà richiesta una formazione scolastica specifica. La minore richiesta di scolarità, rispetto al passato, sembra riflettere una più bassa incidenza di figure “high skill”, che si riducono addirittura di 7 punti tra il 2013 e il 2014. In particolare la quota di laureati si riduce dal 13 al 10% e quella dei diplomati passa dal 42 al 36%. I laureati e i diplomati nel loro insieme costituiranno quindi il 46% delle assunzioni programmate in provincia per il 2014, ovvero una quota inferiore di circa 6 punti tanto alla media regionale che a quella nazionale.
Il 2014 evidenzia inoltre una ulteriore riduzione delle assunzioni di lavoratori immigrati, la cui quota sul totale è pari al 13% (era il 15% nel 2013). Anche a livello nazionale si riscontra la stessa tendenza negativa: gli immigrati erano il 18% degli assunti nel 2012, il 15% nel 2013 e nel 2014 non dovrebbero superare il 14%.