Arcigay, Agedo e Famiglie arcobaleno: “Caso di Gary di una gravità inaudita”

Riceviamo e pubblichiamo la presa di posizione di Argigay, Agedo e Famiglie arcobaleno sul caso di Gary Casella. Il 51enne, di origini americane, ma residente a Ferriere, da qualche tempo vittima di scritte omofobe sulla sua abitazione e anche due aggressioni che lo hanno portato all'ospedale che ha denunciato ai carabinieri.

Radio Sound

"L'estate del 2014 verrà ricordata per diverse anomalie, il caso di Gary Casella è una di queste. Dopo che il suo compagno è stato barbaramente ucciso nel maggio del 1993,  a West Hollywood, e dopo che ha girato il mondo alla ricerca della pace di cui aveva bisogno, sperava di avere trovato la serenità nella provincia di Piacenza, nella casa dei nonni a Ferriere. Invece, dopo due anni di tranquillità, qualcuno ha infranto le sue speranze. Il 16  luglio si è ritrovato la scritta "FROCIO" sulla porta e dopo aver denunciato il fatto si è ritrovato la scritta "AIDS" sul muro perimetrale. Il 28 luglio ha sentito dei rumori sospetti in giardino e non ha avuto il tempo di rendersi conto di cosa stava  succedendo che, dal buio, qualcuno lo ha accoltellato al braccio. Tredici punti di sutura, però, non sono bastati, perchè qualche giorno dopo si è ritrovato sulle pareti libere  – finestre comprese – le scritte "CULATTONE" e "MUORI FROCIO". E le minaccie di morte sono state reiterate nei giorni successivi da alcune telefonate anonime. Come se tutto ciò non bastasse la scorsa settimana, mentre scendeva dall'auto, qualcuno – che evidentemente lo attendeva appostato nel buio – lo ha accoltellato di nuovo, e per  ben tre volte: all'altro braccio, alla gamba e alla schiena. Per fortuna non in modo grave. Gary Casella ha sporto sei denuncie in un mese, ma a quanto pare questo non è bastato a metterlo al sicuro. Finora come associazioni LGBT di Piacenza abbiamo preferito non intervenire direttamente per non complicare ulterioremente la situazione di Gary, con cui siamo quotidianamente in contatto, confidando in un pronto intervento delle autorità preposte. Ora, però, sembra che la situazione sia fuori controllo, perchè non è davvero possibile che una persona sia letteralmente costretta a lasciare la sua casa a causa di minacce e aggressioni, men che meno se hanno uno sfondo omofobo. Quello che però ci lascia più sgomenti è il fatto che nessuno, e sottolineiamo nessuno, fra i politici locali e provinciali ha condannato questi episodi, o ha anche solo preso una posizione ufficiale. Lo stesso Sindaco di Ferriere, al quale abbiamo chiesto un incontro per discutere del caso di Gary, ci ha detto chiaramente che non era disponibile. I fatti avvenuti a Gary Casella sono di una gravità inaudita, e sicuramente ora ci attiveremo in maniera diversa per  garantirgli tutto il supporto possibile, e a tutti i livelli. Al di là della condanna senza appello per quanto è avvenuto finora, però, vorremmo fare notare a chi di dovere che la mancanza di interventi per tamponare questa assurda situazione rappresenta la peggiore pubblicità possibile per l'intera provincia, a livello nazionale e internazionale,  tantopiù che Gary Casella è ancora cittadino americano, con buona pace dell'approssimarsi dell'EXPO 2015. Inoltre vorremmo far notare che chi si sente autorizzato ad accoltellare una persona, ancor più se percepisce l'omofobia come una giustificazione, è un pericolo per chiunque, e ignorare la questione pensando che si risolva da sola, magari con l'allontanamento di Gary da Ferriere, è da irresponsabili ed è indegno di un paese che aspira a definirsi civile. 

Arcigay L.'A.T.OMO. Piacenza 
AGEDO Piacenza 
Famiglie Arcobaleno Piacenza