Nani da giardino stanno “girovagando” per le strade della città. Non siamo vittime di allucinazioni o colpi di sole, ma è una vera e propria constatazione. Alcuni giorni fa un gruppo di tre nani è stato ritrovato nell’aiuola spartitraffico che divide le corsie di via Pietro Cella: tre gnomi abbandonati in mezzo alla strada a contemplare le auto in transito. Il giorno dopo, ignoti, forse gli stessi, hanno sottratto un altro gruppo di nanetti dal giardino di un’abitazione in via Marzioli, spostandoli nel vialetto del condominio. In quel caso gli autori del gesto hanno anche lasciato un biglietto con scritte ingiuriose nei confronti dei proprietari. Su quest’ultimo fatto sta cercando di fare luce anche la polizia, allertata dai padroni di casa e intervenuta sul posto per prendere visione del messaggio ingiurioso. Ieri, mercoledì 20 agosto, l’ultimo caso: un nano tutto solo è stato lasciato su una banchina in mezzo a strada Agazzana nei pressi del quartiere Besurica (NELLA FOTO).
Gli autori del gesto e il “movente” non sono chiari, ma il sospetto è che dietro questi episodi ci possa essere il famigerato Fronte di Liberazione Nani da Giardino. Nato in Francia intorno alla metà degli anni ’90, il gruppo si è poi espanso in buona parte d’Europa, Italia inclusa: secondo gli aderenti i nani, essendo completamente indifesi, sono preda di malvagie persone che li imprigionano nei loro giardini e lo scopo del movimento è quello di liberare i nani riportandoli nel loro habitat naturale. La tradizione vuole che gli gnomi ricambino la ritrovata gioia portando fortuna al loro liberatore. Il movimento esiste realmente e anche a Piacenza, negli ultimi tempi, si sono verificati furti di ornamenti da giardino apparentemente inspiegabili da un punto di vista economico (il valore di questi oggetti si aggira intorno ai cento euro): anni fa il giardino di un’abitazione in zona San Lazzaro fu completamente ripulito e oggi, dopo un lungo periodo di silenzio, sono ricominciati gli avvistamenti di nani lasciati misteriosamente “liberi” in strade e aiuole. La polizia sta prendendo sul serio i fatti di questi giorni anche perché, al di là delle risate e della facile ironia, per gli autori di questi gesti si potrebbe configurare il reato di furto.