E’ guerra aperta tra i comuni di Compiano (Parma) e Vigoleno (frazione di Vernasca) sul “Museo degli orsanti”, da poco trasferitosi nel borgo tra la valle dell'Ongina e quella dello Stirone. “Ridateci i nostri cimeli”, questo l’intento espresso da un gruppo di cittadini della Valtaro che, dopo aver perso le testimonianze dei girovaghi che tra Ottocento e Novecento divennero famosi in tutto il mondo per i loro spettacoli di scimmie, cammelli e orsi ammaestrati, stanno tentando di far rivivere l’allestimento nel comune montano del Parmense con una mostra.
“Gli Orsanti siamo noi”, così si chiama l’allestimento, prende corpo dall’iniziativa dei cittadini e ha visto anche il sindaco schierato in loro favore: “Abbiamo tentato in tutti i modi di far rimanere qui il museo – ha spiegato il primo cittadino Sabina Delnevo – è sempre stato un’attrattiva per il nostro territorio, era stato pensato per Compiano e fatto anche con le testimonianze della sua gente”. Per questo, ha confermato il sindaco “la speranza è che la mostra, per ora temporanea possa attirare visitatori e diventare un punto fisso per Compiano, visto che la storia dei girovaghi rappresenta un patrimonio unico legato a questo territorio”.
La bocciatura al trasloco non è nuova, anzi, era già arrivata dalla Provincia di Parma nell’aprile scorso ma, nonostante le prese di posizione, l’archivio dei girovaghi che raccoglieva immagini, abiti di scena, attrezzature e manifesti degli artisti itineranti era stato spostato a Vigoleno e inaugurato con tutti gli onori in uno dei borghi più belli d’Italia. “Il trasferimento del museo è un fatto assolutamente negativo sotto diversi aspetti ma soprattutto per il fatto che viene snaturato il suo ruolo di testimonianza culturale del territorio suo proprio”, aveva detto l'assessore provinciale alla Cultura, Giuseppe Romanini.
Un patrimonio di storia, raccolto da Maria Teresa Alpi, fondato nel 2011 e lasciato in eredità alla sua morte a Valeria Benaglia che decise il trasferimento, che però i compianesi non vogliono perdere e così hanno deciso di riappropriarsene con l’idea partita all’associazione culturale Compiano Arte e Storia, guidata da Ettore Rulli, che ha permesso l’allestimento da fine luglio della mostra “Orsanti siamo noi – Emigrazione girovaga delle Valli del Taro e del Ceno”, che raccoglie le testimonianze di oltre 500 famiglie che dal paese natio, con i loro animali addestrati, fecero il giro del globo ma, dopo quel lungo viaggio, tornarono a Compiano.
“L’accordo è stato fatto con dei privati, Valeria Benaglia fiduciaria dell’intero lascito, per cui se i cittadini di Compiano hanno dei diritti per chiedere indietro il museo o semplicemente alcuni oggetti, il museo potrà essere trasferito così come singoli cimeli. Però il contratto è stato fatto con un soggetto esterno” ha spiegato l’ex sindaco di Vernasca, Gianluigi Molinari. Il quale ha aggiunto che alla base del trasferimento “c’erano situazioni legate a inadeguatezza strutturale nel paese Parmense, mancanza della messe a norma dei locali. Noi abbiamo solo fornito lo spazio, però l’allestimento a noi non è costano nulla e siamo a disposizione per quanto verrà deciso e in base alla tutela di tutti i diritti”.