Garetti (Sveglia): “La Festa Pd in piazza Cavalli è una prevaricazione”

Pubblichiamo le riflessioni del consigliere comunale Paolo Garetti (Sveglia) sulla querelle legata alla Festa del Pd in piazza Cavalli con l'autorizzazione e la collaborazione del Comune; collaborazione sulla quale anche il Movimento 5 Stelle ha sollevato critiche e dubbi con un'interrogazione urgente alla Giunta, ritenendo la collaborazione stessa illegittima in base a un regolamento comunale che vieta la collaborazione dell'ente in manifestazione di natura politica. 


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La scelta di permettere lo svolgimento della Festa del PD è, a mio avviso una pessima mossa di questa Amministrazione. Per svariati motivi e per avere messo in atto per l’ennesima volta il pessimo modo di procedere tipico di questa Giunta.

Come già dichiarato, ritengo lo svolgimento di una festa di partito nella Piazza principale della città una prevaricazione alla libertà individuale di scelta; si tratta quindi di una dimostrazione di forza imposta da una sola parte della cittadinanza alla città intera.

Replico alle due principali “giustificazioni” che vengono portate a sostegno della festa in Piazza.

La prima è “a chi non piace può anche starsene a casa”. A parte che ritengo questa frase il più alto esempio di arroganza politica, replico che, proprio nel mio caso, se restassi a casa, sarei ospite forzato e continuativo del Festival del PD (abitando in Piazza Cavalli). Cercando invece di uscire dal caso specifico e marginale, imporre a qualcuno di subire dei disagi irridendo chi li ritenga tali (in questo caso non passare per il centro perchè in disaccordo con il PD) è la solita presa di posizione di una significativa parte della sinistra attuale che ha la presunzione di superiorità culturale e morale e che quindi si arroga il diritto di imporre a tutti il proprio pensiero. Per giustificare la bontà dello svolgimento in Piazza Cavalli, Il festival del PD viene definita occasione di dibattito, di partecipazione e di altri alti concetti democratici. Beh, per me non c’e’ nulla di democratico. Avere un trattamento così palesemente di favore (ripeto avrei fatto le stesse riflessioni per la concessione della Piazza a qualsiasi partito o movimento politico) non è democratico. Utilizzare uno spazio enorme, centrale, il migliore di tutta Piacenza, per finanziare un partito con condizioni di favore (il plateatico è irrisorio e i permessi ottenuti a tempo di record) e impensabili per un cittadino qualunque, non è democratico.

La seconda è “ma per gli Alpini o per il “Progetto Vita” la Piazza è stata usata”. D’accordo sull’ utilizzo ma ci sono due aspetti importanti. Il primo è quello più pratico, ossia che in nessuno dei due casi sussisteva un rischio altissimo (praticamente una certezza) che la Piazza fosse rovinata dalla caduta di oli o cibi unti  che notoriamente macchiano le pietre porose come quelle del selciato di Piazza Cavalli. Il secondo è quello più alto e quindi più difficile da spiegare: la festa degli Alpini o il Progetto Vita sono state manifestazioni di TUTTA PIACENZA, che hanno arricchito moralmente ed economicamente la cittadinanza intera e che hanno potuto “dare fastidio” solo a livello di scomodità viabilistica o di “confusione”, non a livello idelogico; sono state manifestazioni ad altissimo livello civico, tanto alto che sono state al di sopra di ogni credo politico e partitico. E’ tanto difficile da spiegare?

Concludo criticando per l’ennesima volta questa amministrazione per le sue modalità di azione.   

Questa Amministrazione ha fatto della “partecipazione” il proprio cavallo di battaglia. Peccato che la partecipazione sinora espressa sia a due velocità e su due binari ben distinti. La partecipazione degli amici e la partecipazione degli “alri”. Come mai una scelta così azzardata è stata presa sotto Ferragosto, quando i lavori Consiliari sono sospesi e quando tutto ha più possibilità di passare sotto traccia? Non mi si risponda che è stata una decisione dell’ ultimo minuto perché in 15 giorni non è possibile organizzare neanche una festa di compleanno. Come al solito, la comunicazione e l’imparzialità non sono i cavalli di battaglia di questa Amministrazione che però parla sempre di partecipazione e di bene comune. Questa non è partecipazione è imposizione. E mi viene sempre più alla mente il sempre più attuale “La fattoria degli animali” di Orwell dove, una volta insediata la dirigenza, viene affissa la scritta a monito di tutti “Tutti gli animali sono ugualima alcuni sono più uguali degli altri”