AGGIORNAMENTO – Il giudice per le indagini preliminari Elena Stoppini già nel pomeriggio ha sciolto la riserva dopo le eccezioni sollevate dagli avvocati difensori del 30enne piacentino Gianluca Civardi, indagato insieme a Paolo Grassi per l'omicidio dell'ex professore di estetica dell'università di Milano Adriano Manesco, convalidando il fermo di polizia giudiziaria e disponendo per entrambi la custodia cautelare in carcere. Le accuse sono pesantissime: omicidio volontario premeditato, rapina e occultamento di cadavere.
Indagati in silenzio, avvocati difensori che contestano il fermo di polizia giudiziaria e giudice per le indagini preliminari che si riserva di decidere entro 48 ore. Si è conclusa così questa mattina l'udienza tenuta nel carcere delle Novate per la convalida del fermo in questione a carico di Gianluca Civardi e Paolo Grassi, i due trentenni piacentini (il primo di Fiorenzuola, il secondo originario di Codogno, Lodi, ma residente a Piacenza) sospettati di aver ucciso e poi smembrato l'ex professore universitario Adriano Manesco, 77 anni, milanese. "Il nostro assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere – spiega l'avvocato Francesca Cottani del Foro di Milano che insieme al collega Andrea Bazzani di Piacenza assiste Civardi – e abbiamo ritenuto di eccepire alcune questioni procedurali riguardanti il fermo, per valutare le quali il giudice si è riservato". Morale, fermo non ancora convalidato. Nel frattempo, naturalmente, i due indagati restano in carcere a disposizione della procura che sta coordinando le indagini della Squadra mobile sul brutale delitto commesso il 7 agosto a Milano, nella casa dell'ex professore il cui cadavere fatto a pezzi è poi stato ritrovato chiuso in un trolley abbandonato a Lodi. I due sospettati sono stati fermati dalla polizia a Piacenza, in via Nasalli Rocca, mentre si disfavano di alcuni indumenti sporchi di sangue gettandoli in un cassonetto della spazzatura. Nelle prime dichiarazioni agli inquirenti si sono dichiarati innocenti per quanto riguarda l'esecuzione materiale dell'omicidio avvenuto – lo ha rivelato l'esame autoptico – con venti colpi di arma da taglio e da punta, nello specifico un coltello e un paio di grosse forbici.