Venti ferite da taglio e da punta inferte con un coltello e un paio di forbici alla pancia e al torace. Sono i colpi mortali che i medici legali ieri sono riusciti a contare durante l’autopsia su ciò che resta del corpo di Adriano Manesco, 77 anni, ex professore universitario ucciso nel suo appartamento milanese lo scorso 7 agosto, fatto a pezzi e infilato in un trolley poi abbandonato a Lodi. In carcere sospettati di omicidio sono finiti due trentenni, Gianluca Civardi e Paolo Grassi, il primo residente a Fiorenzuola, il secondo – originario di Codogno – residente a Piacenza. Ad arrestarti è stata la polizia piacentina mentre in via Nasalli Rocca si stavano liberando dei vestiti sporchi di sangue gettandoli in un cassonetto.
Sul loro coinvolgimento nella vicenda, dunque, ci sono pochi dubbi ma restano ancora tante le ombre su uno dei delitti più agghiaccianti dell’ultimo periodo. L’eventuale presenza di un terzo uomo, ad esempio, che secondo quanto ha dichiarato Civardi nel suo interrogatorio sarebbe l’autore materiale del delitto. I due amici – dice Civardi – non hanno ucciso nessuno.
Tutto ancora da chiarire, quindi, anche se la tesi del terzo uomo pare non convinca gli inquirenti coordinati dal pm Antonio Colonna che stanno scandagliando i movimenti dei due indagati da ogni punto di vista. Accertamenti che avrebbero portato a concentrarsi su alcuni particolari particolarmente interessanti e su alcune incongruenze che andranno spiegate: l’acquisto con carta di credito di un paio di stivali di gomma da parte di Civardi, il quale ha parlato proprio di stivali di gomma con riferimento al presunto terzo uomo (li avrebbe indossati per non sporcarsi di sangue); la circostanza del trolley vuoto con il quale i due trentenni si erano recati a Milano a casa del professore (con il quale, a loro dire, dovevano parlare della Thailandia dove lui aveva vissuto per anni e dove gli stessi giovani intendevano trasferirsi a breve); il fatto che entrambi gli indagati avessero lasciato a Piacenza i cellulari il giorno della “visita” a Manesco. Particolari di un quadro inquietante e misterioso nel quale, però, la situazione dei due trentenni attualmente alle Novate pare sempre più compromessa.