Fondazione: una gestione deludente costata 500 euro per ogni piacentino

Conferenza stampa dei  consiglieri comunali Tommaso Foti e Massimo Polledri che questa mattina sono tornati a parlare del delicato argomento “Fondazione” che sta tenendo banco anche sulle cronache nazionali.

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Continua quindi la lunga estate calda dell’ ente di via S. Eufemia finito sotto la lente d’ ingrandimento della Guardia di Finanza e del Ministero dell’ Economia che chiede chiarezza sull’ acquisto di alcuni strumenti finanziari.

Non è possibile, hanno affermato Foti e Polledri, che in otto anni siano stati persi 35 milioni di euro solo di patrimonio netto, passato da 382 milioni a 347. Se a questi si aggiunge una svalutazione,  del 2% si arriva a una perdita di circa 100 milioni di euro, il che significa che la Fondazione si è impoverita di 500 euro per ogni piacentino.

“Un risultato deludente, per il quale avevamo lanciato l’ allarme da tempo, restando inascoltati. Ora – continua Polledri – siamo diventati lo zimbello di tutta Italia e chi doveva vigilare non lo ha fatto”.

Tommaso Foti mostra le interrogazioni alle quali l’ assessore delegato, Francesco Timpano, ha fornito riscontri non completi secondo il consigliere comunale di Fratelli d’Italia.

Si farà seguito comunicando gli esiti, c’è scritto sulle risposte – afferma Foti – ma a dire la verità siamo ancora in attesa di questi esiti”.

Nelle interrogazioni del consigliere vi sono le operazioni finanziarie relative all’ acquisto di azioni della Banca Monte Parma, per una spesa complessiva di quasi 77 milioni di euro  che hanno portato Fondazione ad avere una quota del 10% del capitale, e il trasferimento presso una banca svizzera, la Julius Baer di Lugano, di alcuni titoli per un valore complessivo di diverse decine di milioni di euro.

Ancora Polledri, sottolineando l’ omertà istituzionale dell’ Amministrazione di palazzo Mercanti, ha analizzato ulteriori operazioni finanziarie di Fondazione, tra cui quella relativa a un titolo la cui scadenza si è allungata di 20 anni.

Nella gestione Scaravaggi è stata fatta una ricontrattazione dei titoli strutturati, per un valore di 60 milioni di euro, prolungando la scadenza degli stessi fino al 2044 e con una redditività lorda dell' 1,8% lordo contro l'originario 2,2 lordo a scadenza nel 2020. Ci si chiede perché e quali siano stati i costi e gli eventuali benefici di questa operazione.

Bisogna chiarire – concludono i due consiglieri – se in tutte queste vicende siano stati commessi atti che possano far esercitare un'azione di responsabilità verso i precedenti amministratori che li hanno compiuti ed occorre aprire un confronto sul futuro della Fondazione.