Artigianato la crisi continua: 89 aziende in meno nel 2014, 505 in tre anni

Dopo il primo esame, generale, della dinamica che ha interessato il complesso delle imprese piacentine nel corso del primo semestre 2014, si può dare uno sguardo anche ad alcuni sottoinsiemi. Uno di quelli di maggiore interesse è il comparto artigiano che a Piacenza rappresenta il 28,4% delle imprese registrate. I primi sei mesi del 2014 hanno visto prevalere le cessazioni rispetto alle aperture: sono state 398 le prime e 309 le seconde, con un saldo pari a 89 unità artigiane in meno. Nonostante la perdurante crisi del settore edile delle 309 imprese iscritte ben 134 appartengono alla sezione delle costruzioni. L’effetto crisi si legge con il dato delle cessazioni che, in questo solo settore arrivano a 193.

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Sono state 55 le nuove attività registrate nell’ambito manifatturiero, a fronte di 74 chiusure, 36 le aperture nelle altre attività dei servizi (con 30 cessazioni), 18 per ciascuno dei settori trasporti e attività dei servizi di alloggio e ristorazione (contro 30 cessazioni nei trasporti e 17 nei servizi di alloggio).

Le province limitrofe evidenziano risultati comparabili, costantemente fissati su una differenza negativa tra iscrizioni e chiusure. Gli ambiti di attività d’elezione per le imprese di natura artigiana si confermano i servizi, le costruzioni, i trasporti e le manifatture. In ognuna di queste realtà settoriali l’incidenza della presenza artigiana è superiore al 50% (arriva all’84,79% nelle altre attività dei servizi). Volendo ampliare il periodo di confronto temporale delle consistenze e mettendo quindi in successione i dati di fine giugno 2012, 2013 e 2014, se ne ricava una dinamica costantemente negativa, che ha visto la perdita nel triennio di 505 realtà artigiane (-5,51%).