Non poteva lasciare indifferenti e non lo ha fatto, la protesta di alcune donne musulmane ieri sera durante la preghiera interconfessionale svoltasi in piazzetta Plebiscito a Piacenza. Tutto è nato al momento della celebrazione dei fedeli dell'Islam, con alcune che si sono risentite del fatto che le donne pregassero insieme agli uomini, mentre – a loro dire – il Corano non lo prevederebbe. Ne è nato un diverbio piuttosto acceso, che ha richiesto l'intervento degli agenti di polizia ma che si è risolto con un ritorno alla ragione. "Non possiamo pregare con gli uomini in pubblico, dovevano pensarci prima" avevano ribadito alcune fedeli e la questione aveva messo in imbarazzo un po' tutti i presenti, accorsi da ogni confessione per raccogliersi in riflessione e chiedere la pace in Palestina. Oggi è arrivata la presa di posizione della Comunità islamica, che ha sede in Strada Caorsana, che nel comunicato di seguito ha spiegato come il testo sacro per i musulmani non preveda nessuna obiezione alla preghiera collettiva della donna e come la figura femminile non sia messa in secondo piano durante gli eventi organizzati in città.
IL COMUNICATO DELLA COMUNITA' ISLAMICA
A malincuore interveniamo sugli accadimenti di ieri, durante la sacra preghiera collettiva e interreligiosa, promossa dalla Diocesi di Piacenza e Bobbio presso Piazzetta Plebiscito.
Alcuni organi di stampa locali hanno stigmatizzato un episodio di contestazione di cui siamo venuti a conoscenza soltanto in seguito. Una signora avrebbe inveito contro l'organizzazione della manifestazione religiosa perturbando il momento stesso di raccoglimento.
Trattandosi di un fatto isolato e totalmente marginale racchiuso all'interno di un'iniziativa di pace, ci rammarichiamo che alcuni giornali abbiano parlato di “fuori programma”, di “rivolta delle donne”, di “libertà di espressione” e di supposti “divieti del Corano” in merito alle preghiere collettive, riducendo inevitabilmente l'importanza di un momento realmente interculturale e di integrazione religiosa per tutta la città.
Teniamo a precisare che la signora non fa parte né frequenta il centro della Comunità Islamica di Piacenza e Provincia (strada Caorsana) né sappiamo quale dei quattro centri islamici del territorio piacentino frequenti.
Tuttavia, come Comunità Islamica di Piacenza e Provincia non condividiamo le modalità della protesta: il contestare in modo scomposto, durante una preghiera pubblica non è appannaggio di libertà di espressione ma di maleducazione.
Come Comunità Islamica di Piacenza e Provincia riteniamo altresì totalmente ingiustificato affermare o insinuare una posizione secondaria della donna in senso alla nostra Comunità, che da sempre garantisce ampi spazi alle attività delle donne e alle loro iniziative.
Ci sembra scontato portare le nostre famiglie alle iniziative pubbliche e ogni polemica legata a tale tema è ampiamente contraddetta dalla pratica e dalla nostra consuetudine. Non esiste nessun divieto nel Corano nei confronti delle preghiere collettive e comunitarie. Anzi, esse sono incoraggiate, come dimostrano le numerose preghiere organizzate, per esempio per la fine del Ramadan, presso il Polisportivo Comunale di Piacenza.
Le nostre porte restano comunque aperte e i nostri cuori inclini al dialogo, con tutti senza eccezioni.
Mohamed Nassor
Presidente della Comunità Islamica di Piacenza e Provincia