Scatta l'obbligo per imprese, lavoratori autonomi, professionisti di dotarsi di Pos e permettere così ai clienti e cittadini di pagare sempre con moneta elettronica. Purchè l'importo non sia inferiore ai 30 euro, altrimenti vale ancora il cash. Da oggi si potrà pretendere quindi di pagare con carta di debito dovunque: il conto del ristorante come la parcella del dentista o del notaio; la fattura dell'idraulico o del falegname, la messa in piega dal parrucchiere. Tuttavia nessuna sanzione è prevista per le imprese, artigiani, studi professionali che decideranno di non adeguarsi. Tranne quella del cliente che potrà rivolgersi altrove. Uno strumento per combattere l’evasione fiscale che però non convince gli addetti ai lavori: “Certo, contrasterà l’evasione fiscale perché in questo modo le imprese falliranno e non ci saranno più aziende da pagare” chiosa Alberto Bottazzi presidente di Libera Artgiani Piacenza. “E’ la solita caccia alle streghe che però sbaglia bersaglio. L’obiettivo, mantenere tracciati i pagamenti, è nobile, ma sono le modalità che ci trovano in disaccordo: è l’ennesimo adempimento, gli ennesimi costi che le aziende devono affrontare in questo momento difficile, l’ennesima gabella che va a ingrassare le banche, l’ennesimo provvedimento che rende ancora più oneroso fare impresa”.
“Un impedimento in più anche per il consumatore: prendiamo ad esempio le persone anziane che magari non hanno dimestichezza con il Pos, senza contare quelle persone che per libera scelta non ce l’hanno”.
A tal proposito però va fatta chiarezza, per evitare che nascano false convinzioni. Da oggi, 30 giugno 2014, entra in vigore una norma che prevede una possibilità più che un obbligo, come stanno dicendo in tanti. E' la possibilità che hanno i clienti – rigorosamente privati – di pretendere di poter pagare tramite carta di debito (il bancomat, per intenderci, e non la carta di credito tipo Visa, MasterCard eccetera) per importi superiori a 30 euro. Per importi inferiori, il commerciante o l'artigiano o il professionista può ancora pretendere il pagamento in contanti. Ma oltre i 30 euro, se commercianti, artigiani o professionisti non hanno il Pos rischiano di perdere l'affare. E se per quanto riguarda i negozianti – tranne qualche caso isolato – la presenza dei bancomat è praticamente totale – ben diverso è il discorso per gli artigiani come elettricisti, idraulici, falegnami ma anche per i professionisti come gli avvocati, i commercialisti, i notai oppure i medici. In questi casi sono più quelli che non hanno il pos rispetto a quelli che ce l'hanno. La ratio della norma, il suo obiettivo è quello di combattere l'evasione: i pagamenti tramite bancomat sono ovviamente tracciabili ed è impossibile che un artigiano non faccia fattura dopo aver incassato il denaro tramite Pos.
Un obiettivo senz'altro condivisibile – sottolinea Enrica Gambazza, direttore della Cna – ma che ora come ora "si traduce in un ulteriore balzello per gli imprenditori che già sono vessati ogni giorno con obblighi e costi di ogni genere". Non è vista di buon occhio, dunque, questa novità dall'associazione di categoria che, tuttavia, si è messa avanti informando i suoi associati e sottoscrivendo una convenzione con la Banca di Piacenza per consentire agevolazioni sulle apparecchiature di cui dotarsi e sulle commissioni da versare alle banche; che, in effetti, avranno un notevole vantaggio dalla novità appena introdotta. "Come spesso capita – prosegue la Gambazza – lo scopo può anche essere nobile ma manca il coordinamento tra le varie norme e il tutto, alla fine, si ripercuote sugli imprenditori".
Anche Gianni Struzzola, direttore di Confcommercio – non fa certo i salti di gioia per la novità di oggi: i commercianti prima potevano decidere autonomamente che importo accettare con i bancomat, oggi sono obbligati ad accettare pagamenti di trenta euro; per i quali, naturalmente, ci sono commissioni salate. "Non c'è sanzione – precisa Struzzola – e di fatto è un obbligo solo teorico, però diciamo che ora il cliente può decidere di andarsene e cambiare negozio. E' questa la versa sanzione". Struzzola, poi, la butta in numeri giusto perché si abbia un'idea: oggi dotarsi si apparecchiature per ricevere pagamenti bancomat costa ai commercianti 1.200 euro all'anno.