Non solo è riuscita a salvare i suoi libri dal macero ma, grazie all'esperienza vissuta – una vera e propria storia nella storia – ha deciso di lanciare una proposta che, se dovesse prendere piede come l’ultima sua chiamata ai lettori, rischierebbe davvero di invertire la filiera del libro per come l’abbiamo finora conosciuta.
Parliamo della bella vicenda che ha avuto per protagonista la scrittrice Barbara Garlaschelli, che da anni ha scelto Piacenza come luogo in cui vivere.
Dopo aver ricevuto la chiamata della sua casa editrice, la Salani, che la avvisava di aver deciso di rinunciare ai diritti d’autore della sua prima opera “Sirena. Mezzo pesante in movimento”, non si è certo persa d’animo e ha acquistato le seicento copie destinate al macero. Lanciando, parallelamente, un appello tramite Facebook diretto ai suoi lettori se fossero interessati ad acquistare il volume. L’effetto è stato a catena e le copie sono andate a ruba, non senza strascichi impensabili, come i “selfie” degli stessi acquirenti che le vengono inviati al grido: “Ho salvato anch'io una Sirena”.
Ma senza essersi ancora goduta la soddisfazione di aver salvato quel libro così sentito, che parla senza autocommiserazione di come è cambiata la sua vita dopo un tuffo in acque basse che a soli 16 anni le spezzò una vertebra e, dopo dieci mesi di ricovero, la consegnò per sempre alla sedia a rotelle, si è inventata una nuova idea per salvare i libri dal macero.
“Il sogno è quello di invitare gli scrittori qui a Piacenza, insieme alla Bookbank Libri D'altri Tempi, ai buffet letterari a casa Garlaschelli, o in qualche altro luogo che ci offra ospitalità, per presentare, non i loro ultimi libri, ma i loro libri dimenticati, fuori catalogo, salvati dal macero”. E per realizzare questo ennesimo desiderio ci ha confidato di essere pronta a tutto, anche a chiedere al Comune se fosse interessato a patrocinare il progetto: “Sì, perché mi sono arrivate richieste un po’ da tutta Italia ma, siccome vivo a Piacenza sarebbe interessante, insieme alla mia associazione Tessere Trame, invitare questi scrittori a presentare i propri libri che rischiano di essere dimenticati. Invertendo la tendenza delle case editrici, perché è assurdo che un libro abbia due mesi di vita in libreria e poi venga dimenticato. E’ inaccettabile”.