Sancito il divieto di transito lungo il ponte sul fiume Po tra Castelvetro e Cremona ai mezzi pesanti oltre le 20 tonnellate. In sostanza, dal 14 luglio, giorno in cui entrerà in vigore il decreto, lungo il ponte potranno transitare solo automobili e autobus del trasporto pubblico. La riforma è stata sottoscritta questa mattina, 27 giugno, nel palazzo della Provincia, dal sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla, dal presidente della Provincia Massimo Trespidi, dall'assessore provinciale Patrizia Barbieri, dall'ingegner Tuzzi e dal consigliere provinciale Francesco Marcotti. Il ponte è di proprietà della Provincia di Piacenza dal 2001, prima il proprietario era l'Anas. Oltre 22mila le vetture che giornalmente oggi passano lungo il ponte: e qui si apre anche il capitolo velocità visto che la stragrande maggioranza dei veicoli non rispetta i limiti. "L'eccessivo peso dei mezzi unitamente alla loro velocità elevata sta creando gravi problemi strutturali al ponte – spiega Trespidi – per questo motivo, oltre al decreto di divieto di transito ai mezzi pesanti sarà avviato un processo di ristrutturazione della struttura da 600mila euro".
"Per quanto riguarda la velocità avevamo chiesto di installare un autovelox fisso – spiega il sindaco Quintavalla – ma la Prefettura ha detto 'no'. Noi torniamo a sottolineare l'importanza di un dissuasore, sia per la sicurezza degli automobilisti, sia per la buona salute strutturale del ponte".
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“E' stata firmata questa mattina l'ordinanza della Provincia di Piacenza relativa al divieto di transito, – a partire dal 14 luglio 2014 fino al 13 settembre 2015 (ma con possibilità di proroga) – sul ponte sul Po a Castelvetro (lungo la strada provinciale 10 R “Padana Inferiore”) per gli autoveicoli aventi massa a pieno carico superiore a 20 tonnellate. Potranno quindi transitare sull'infrastruttura solo le autovetture e i bus di linea. Rispetto al precedente provvedimento, entrato in vigore nel 2012, sarà quindi interdetta la circolazione anche ai mezzi vuoti con massa a pieno carico superiore a venti tonnellate”. Ad annunciarlo è stato questa mattina il presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi, che ha spiegato come il provvedimento si sia reso necessario a causa delle condizioni del ponte. “Costruita nel 1890 – ha spiegato – la struttura fu bombardata durante la seconda guerra mondiale, tanto che sei campate su dodici (sul lato cremonese) furono completamente distrutte e poi ricostruite nell’anno 1946. Il ponte viene oggi percorso giornalmente da un notevole volume di traffico veicolare con un traffico giornaliero medio di oltre 22mila veicoli con punte sino a 24mila”. Nel corso degli anni, come ha spiegato ancora il presidente Trespidi, il ponte ha subito, a cura dell’Anas, allora ente proprietario della arteria, a causa del progressivo aumento del traffico veicolare abbinato alla vetustà del manufatto, una serie di interventi di adeguamento e di ripristini, anche a seguito di gravi incidenti stradali. In particolare si ricorda quello del 1995 dove la quarta campata (lato Piacenza) è stata interessata da un violento incendio causato da un'autocisterna. Gli ultimi consistenti interventi sono stati effettuati, a cura della Provincia di Piacenza, nuovo ente proprietario, nel 2004 e 2005 dopo che era stata effettuata una accurata analisi dello stato di deterioramento del ponte nel 2002.
“Per quanto riguarda la velocità – ha continuato Trespidi affiancato dal dirigente del servizio gestione e manutenzione della rete viaria della Provincia di Piacenza Emanuele Tuzzi – con un traffico giornaliero medio transitante sul ponte di oltre 22.700 mezzi, si è potuto riscontrare che ben il 50% dei mezzi eccedeva il limite di velocità ed in particolare per il 65% entro i 10 chilometri orari, per il 33% tra i 10 ed i 40 chilometri orari e per il restante 2% oltre i 40 chilometri orari”. “Occorre inoltre precisare – ha sottolineato Trespidi – che non è stato possibile collocare un sistema fisso di rilevamento della velocità con fine sanzionatorio, e che pertanto il rispetto del limite risulta condizionato dalla presenza di una pattuglia di polizia stradale che non è possibile garantire con continuità. La velocità eccessiva abbinata al carico comporta sul ponte delle intollerabili deformazioni dei traversi della via di corsa in corrispondenza degli appoggi: tale situazione ha reso necessaria la posa in opera di baggioli (piccole pile metalliche appoggiate al pulvino) con funzione di puntelli al fine di contenerne la deformabilità. Tutto questo ha portato quindi alla decisione di vietare il transito ai mezzi pesanti”.
“A seguito di un sopralluogo da me effettuato in maggio nell'area del ponte – ha concluso Trespidi – e a seguito di un confronto con i tecnici della Provincia, l'Amministrazione provinciale ha deciso di mettere inoltre a disposizione 600mila euro per il rifacimento parziale della sovrastruttura viabile e il ripristino di elementi metallici; l'intervento prevede, in particolare, il rifacimento della impermeabilizzazione e pavimentazione nel tratto piacentino. Verrà avviata nei prossimi giorni la fase di progettazione mentre i lavori inizieranno nel 2015, in un periodo che verrà individuato al fine di creare il minor numero di disagi possibile”.
“Il provvedimento di divieto di circolazione che entrerà in vigore il 14 luglio – ha sottolineato il sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla – rappresenta una soluzione condivisibile che ho fortemente caldeggiato. Emergeranno certamente disagi per gli autotrasportatori ma la sicurezza viene al primo posto. Chiederemo tra l'altro nei prossimi giorni alla Prefettura un approfondimento sulla possibilità di installare un sistema di controllo della velocità. Ringrazio l'Amministrazione provinciale per l'attenzione dimostrata sulla questione”. “La decisione presa – ha ricordato l'ex sindaco di Castelvetro ed ex consigliere provinciale della Provincia di Piacenza Francesco Marcotti – va nella direzione della salvaguardia e del futuro del ponte. E' stato quindi raggiunto un ottimo risultato”. “Il provvedimento – ha aggiunto l'assessore provinciale ed ex sindaco di Castelvetro Patrizia Barbieri – è indispensabile per continuare a garantire il collegamento viabile tra due regioni, l'Emilia Romagna e la Lombardia, e i rapporti economici e sociali tra le comunità di Castelvetro e di Cremona. La situazione del traffico si è fatta insostenibile”.