Convince il prete a consegnargli 6mila euro di offerte: piacentino condannato

Mosso da pietà nei confronti di un sedicente parrocchiano in difficoltà, ha prosciugato le offerte dei fedeli praticamente fino all’ultimo centesimo. Vittima del raggiro un sacerdote del Torinese ascoltato questa mattina (26 giugno) in tribunale nel processo che ha visto la condanna per truffa di un 40enne piacentino a sei mesi di reclusione più una multa di 200 euro.

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I fatti sono accaduti nel 2013. Il prete, che esercita in un comune in provincia di Torino, ha raccontato di essere stato contattato sul telefono da un uomo che sosteneva di essere un parrocchiano e che aveva avuto un’improvvisa emergenza causata dalla rottura della propria auto.

“Mi ha detto che aveva bisogno di aiuto, che aveva la vettura in panne e non sapeva come fare” ha confidato il parroco al giudice. Di fatto il parroco è stato convinto quello stesso giorno a spedirgli in due tranche attraverso dei vaglia on line una somma che si aggira intorno ai 6mila euro. “Ho cercato di capire chi fosse, perché non conosco tutti i miei parrocchiani e mi ha detto che abitava proprio di fianco alla chiesa. Mi sono fidato e lui ha continuato a chiedermi dei soldi. Ho quasi dato fondo a tutte le offerte”. Solo nei giorni successivi ha scoperto che quell’uomo, residente a Piacenza e difeso dall’avvocato Marco Tassi, non era assolutamente un suo fedele. “Non so spiegarmi come abbia fatto a cercare proprio me”.

Il sacerdote ha quindi fatto denuncia ai carabinieri che sono risaliti al truffatore che è stato condannato a sei mesi. Il piemme aveva chiesto la stessa pena mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione. L’udienza è finita con il giudice Italo Ghitti che ha consigliato al parrocco affranto di essere “meno generoso la prossima volta”.