Dopo l'addio di Luca Monti il Copra perde un'altra pedina di primo livello: Alessandro Fei, noto anche con il soprannome di "Fox" abbandona i biancorossi per prendere la via della Lube Banca Marche Macerata, formazione che per altro dovrà difendere lo scudetto appena conquistato.
Fei, che con il Copra ha vinto la Challenge Cup del 2013 e la Coppa Italia della stagione appena conclusa, arrivò nel 2012 nel ruolo di opposto, lui che, in avvio di carriera, aveva vinto tantissimo sia con la Sisley Treviso che con la Nazionale italiana nel ruolo di Centrale. Una metamorfosi, quella del giocatore toscano, che risale ai suoi ultimi anni con il club veneto.
Ai blocchi di partenza del campionato 2013/2014 Fei era tornato a ricoprire il ruolo di centrale, formando assieme al cubano Simon una delle coppie più forti della serie A1.
Dopo la rottura forzata con Piacenza il futuro immediato di "Fox" sarà dunque con quella Macerata che aveva già conosciuto nei primissimi anni della sua carriera: nel 1998, a soli 20 anni, vestì per la prima volta la maglia biancorossa del team marchigiano con cui rimase per ben 3 stagioni.
Come è maturata la trattativa che ti ha portato a Macerata?
I dirigenti di Piacenza mi avevano detto che non sapevano ancora se ci sarebbe stata la squadra. Non avrebbero potuto garantirmi uno stipendio e , di conseguenza, ero libero di andarmene. La Lube è stata la prima a farsi viva ed io ne sono felice.
Qual è la tua vittoria più bella con la maglia di Piacenza?
La Challenge mi ha regalato emozioni forti, ma penso che la cosa più bella in assoluto sia stata vincere la Coppa Italia: già l'anno scorso avevamo fatto un grande campionato e quello appena trascorso ci siamo ripetuti. Sicuramente il successo in Coppa Italia è stato il momento che ci ha gratificato di più in assoluto.
La partita con il Copra Elior che resterà nei tuoi ricordi?
Ce ne sono state tante. Credo però che la sfida con la Lube in Coppa Italia è stata una delle partite che abbiamo giocato meglio: non abbiamo sbagliato praticamente niente, eravamo concentrati al massimo. Se devo sceglierne proprio una, scelgo quella.
A Piacenza sei arrivato come opposto, poi sei tornato a fare il centrale. Da dove deriva questa capacità di adattarsi alle situazioni?
Penso che derivi dal metodo. Quando ho iniziato io ci insegnavano tutti i fondamentali: un giocatore doveva saper fare tutto. Adesso, al contrario, si tende a specializzarsi per un unico ruolo, ma penso che questo non sia sempre un bene. La vecchia guardia sapeva adattarsi: penso che sia questa l'arma vincente.
Cosa ti mancherà di Piacenza?
A Piacenza sono stato sempre veramente bene. Il pubblico è stato sempre molto caloroso e sempre presente: c'hanno seguito ovunque. La città è fantastica. Normale che mi dispiaccia andare via: avrei voluto continuare qui, però mi hanno detto di andare ed così ho fatto.
A Macerata cosa ti aspetta?
Intanto bisogna capire se sarò centrale oppure opposto. In ogni caso so che dovrò conquistarmi un posto in squadra, perchè non partirò sicuramente titolare, ma sono abituato alle sfide.