Il Po ricorda, storie di confine, trasformazioni e incontri

Mercoledì 25 giugno alle ore 18 sul Lungo Po inaugura la seconda edizione de “IL PO RICORDA. Storie di confine, trasformazioni e incontri, tra Acqua e Terra, Nord e Sud, Antico e Nuovo”, la rassegna di incontri a cura dell'Associazione culturale Arti e Pensieri.

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 “La città dal volto di fiume” intitola la conferenza a due voci, a cura di Elisa Ponzi e Raimondo Sassi, i quali indagheranno la storia di Piacenza fin dalle sue origini romane. Il fiume era inteso come una barriera naturale, una difesa militare e un confine geografico e psicologico tra la civiltà romana e i ‘barbari’. Tuttavia il confine, allora come oggi, non era sentito solo come un limite, ma costituiva di fatto anche un’opportunità: Placentia per i romani era più di un semplice presidio militare, era anche una tappa fondamentale nel progetto di romanizzazione del territorio padano.

Le sculture antiche e i resti di monumenti che ci sono pervenuti, peraltro spesso giunti via fiume, mostrano come l’arte e l’architettura fossero parte di un programma culturale funzionale a estendere il controllo di Roma anche nelle zone geograficamente distanti dall’Urbe, capace al contempo di proporre nuovi modelli insieme a una concreta alternativa di vita.

La duplice valenza del fiume sul piano simbolico, come limite o confine e come risorsa o opportunità di cambiamento e sviluppo, si ritrova anche nella storia più recente della nostra città e ha contribuito a disegnarne il volto. Esistono luoghi particolarmente significativi del lungo rapporto di Piacenza con il fiume: Porta Borghetto, ad esempio, costituiva in passato l’ingresso in città per chi provenisse da nord, trovandosi quasi di fronte al porto sul Po. Quest’ultimo era controllato dal monastero di San Sisto che dominava tutto il settore nord-occidentale e aveva, inoltre, fin dal Medioevo un ruolo chiave nel contesto del pellegrinaggio lungo la via Francigena, rappresentando la porta verso il cuore dell’Europa.

In questa ottica assume un particolare significato anche il dipinto raffaellesco raffigurante la Madonna Sistina, a cui tra l’altro è stata recentemente dedicata una bella mostra curata da Antonella Gigli. L’opera infatti ha ornato per circa duecentocinquanta anni l’altare maggiore della chiesa abbaziale del monastero di San Sisto. Proprio la peculiare collocazione in un punto di grande rilievo strategico ha reso per lungo tempo la pala raffaellesca un’immagine fortemente caratterizzante il volto della nostra città. Per questo motivo appare particolarmente grave il fatto che alla metà del Settecento nessuno, o quasi, si sia opposto alla sua vendita, quando invece in altre città d’Italia già si creavano norme per la tutela del patrimonio culturale inteso come bene comune.  

I partecipanti dopo la conferenza potranno cimentarsi nel laboratorio di pittura a cura dell’artista e insegnante di discipline pittoriche Chiara Belloni con ricette rinascimentali per la preparazione del colore a tempera, con cui si creerà una sorta di mappa geografica ‘anarchica’, superando il concetto di confine come limite.

La merenda sarà a base di prodotti tipici delle diverse zone afferenti all’area del Po, mescolando ‘toma’ del Monviso con ‘asiago’ veneto, coppa piacentina, erbazzone reggiano, mortadella romagnola, panbiscotto polesano e sbrisolona mantovana, per unire idealmente le terre che si affacciano sul fiume.

La partecipazione è gratuita, aperta a tutti e sarà possibile usufruire di una navigazione fluviale per piccoli gruppi.

L'evento si svolge grazie alla collaborazione con il Comune di Piacenza, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di Selecar e con la partecipazione di Arci Cinemaniaci, Motonautica Associazione Piacenza, Caba Associazione culturale, Banca Centropadana, Gregori Gaetano Sas, La Tana di Roncarolo, Ufficio Stranieri CGIL, Centro interculturale Piacenza e Società Canottieri Vittorino da Feltre. La manifestazione è, inoltre, inserita nel calendario del prestigioso Francigena Festival.

Gli appuntamenti successivi saranno il 2-9 e 19 luglio, il 27 agosto, il 3 e il 10 settembre. Una serie di conferenze di taglio storico, archeologico e storico artistico curate dai professionisti di Arti e Pensieri sul tema del paesaggio fluviale, alle quali si abbineranno dimostrazioni pratiche a opera di artisti-artigiani contemporanei, laboratori creativi, lettura di fonti, momenti teatrali e musicali.