Il Pronto soccorso esce dall’ospedale e scende in piazza per presentarsi ai cittadini e promuovere un patto di alleanza con la popolazione. Coinvolgere e informare: questi i principali obiettivi della Settimana del Pronto soccorso, una iniziativa di informazione promossa su tutto il territorio nazionale da medici e infermieri che aderiscono a SIMEU (Società italiana medicina emergenza-urgenza). Dal 16 al 21 giugno, in tutta Italia, si organizzano incontri di piazza, meeting e trasmissioni televisive a tema. L’idea è di uscire fuori dagli ospedali, tra la gente, per aprire un confronto con la cittadinanza in luoghi inconsueti per l’emergenza. Si vuole informare in maniera semplice nell’intento di creare un legame empatico con l’utenza. Perché si aspetta in pronto soccorso? Come funziona? A cosa è dovuto il sovraffollamento? Come funziona la rete dell'emergenza sanitaria? Quali sono le malattie tempo dipendenti? Si cercherà di dare una risposta a queste domande per informare la cittadinanza; all’interno dei vari eventi si coglierà l’occasione per eseguire insieme, su manichini, manovre di primo soccorso e di rianimazione cardio-polmonare. Scopo dell’iniziativa è quello di promuovere un forte patto di alleanza fra gli specialisti del pronto soccorso e tutta la popolazione per fare squadra, migliorare la qualità del servizio e aprire un nuovo canale di dialogo fra chi cura e chi viene curato, ascoltando le esigenze dei cittadini e spiegando dinamiche e problemi dell’attività di emergenza sanitaria al di là della tensione dei casi di cronaca e dei momenti di difficoltà personale in cui ci si rivolge alle strutture di urgenza sanitaria.
Sul Piacentino gli appuntamenti sono tre:
– giovedì 19 giugno dalle ore 9 alle ore 13 in piazza Garibaldi a Castelsangiovanni
– sabato 21 giugno dalle ore 9 alle ore 14 a largo Battisti a Piacenza
– domenica 22 giugno dalle ore 9 alle ore 13 sempre in piazza Garibaldi a Castelsangiovanni
Ogni anno sono circa 24 milioni gli italiani che vengono curati nei Pronto soccorso nazionali. “Tutti i giorni – evidenzia Andrea Magnacavallo, neo-eletto presidente regionale SIMEU Emilia Romagna e primario a Piacenza – arrivano casi gravissimi e meno gravi, incidenti stradali e sul lavoro, casi di violenza domestica, anziani con malattie complicate dall’età e dalla pluvi-patologia, tossicodipendenti, persone senza fissa dimora. L'attività sanitaria del Pronto soccorso è diventata negli anni sempre più complessa e articolata: ormai molti pazienti trovano risposta al loro problema già nei reparti d’urgenza, dove vengono curati e dimessi senza più bisogno di ricovero, perché il personale e le strutture si sono organizzate e specializzate per fornire risposte complete a situazioni anche molto complesse”.
Nei Pronti Soccorsi della provincia di Piacenza sono visitati annualmente circa 100 mila pazienti, ovvero circa un terzo della popolazione di riferimento. Di questi, circa l’85 per cento viene dimessa: “Questi dati – prosegue Magnacavallo – rendono evidente che in gran parte dei casi i pazienti trovano nei nostri servizi una risposta completa ai loro bisogni di salute”. “Siamo un punto di riferimento fondamentale per i bisogni di salute urgenti della popolazione: sempre “aperti”, di notte e di giorno, 365 giorni all’anno, sempre disponibili a dare la miglior risposta possibile alla nostra utenza, anche per le problematiche con prevalenti risvolti sociali”.