Crisi senza fine, chiuse 445 imprese in tre mesi. Male edilizia e agricoltura

Continua la perdita di realtà imprenditoriali nel territorio provinciale. Lo attestano ancora una volta i dati del Registro imprese che, a marzo, segnalavano una perdita netta di 445 aziende rispetto alla situazione di fine 2013 (-1,44%). Molto forte la perdita di aziende in agricoltura (-288 rispetto a fine marzo 2013) accompagnata da una variazione negativa anche per il settore dei trasporti (-3,0%) e delle costruzioni (-2,65%). Nel primo trimestre le iscrizioni sono state complessivamente pari a 523 mentre le cessazioni hanno raggiunto quota 876, valore in realtà allineato a quello riscontrato anche nel primo trimestre 2013. Se le chiusure in agricoltura sono state pari a 224, ben 167 hanno riguardato il commercio e 159 l’edilizia.

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Così come è rilevabile il dato in negativo, vale la pena di riscontrare che esistono alcuni settori, di dimensioni più contenute, che hanno fatto registrare aumenti di imprese: si tratta soprattutto di attività del settore terziario (alloggio e ristorazione, attività finanziarie ed assicurative, attività immobiliari, noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese, istruzione, sanità ed assistenza sociale).

Esaminando le imprese sotto il profilo della suddivisione per forme giuridiche, se ne ricava che solo le società di capitale hanno conosciuto -in questo primo scorso d’anno- un incremento (+0,5%). Negativo il risultato per società di persone (-0,9%), ditte individuali (-1,6%) e altre forme giuridiche (-4,6%). Ancora una volta va detto che il trend discendente che ha interessato la situazione piacentina è riscontrabile anche nelle province vicine, così come nel contesto regionale e nazionale.