Una lunga pista ciclabile di 679 km, la più lunga d’ Italia, che colleghi Venezia a Torino, lungo il fiume Po, passando con una deviazione anche attraverso i navigli di Milano, sede di Expo 2015. E’ questo il progetto VENTO che nella giornata di ieri ha fatto tappa anche nella nostra città per portare il messaggio di una mobilità sostenibile unita al rispetto per l’ ambiente e alla valorizzazione delle peculiarità, delle bellezze e dei patrimoni storici, culturali ed enogastronomici dei territori attraversati.
VENTO è il progetto, del Politecnico di Milano, di una dorsale cicloturistica da VENezia a TOrino, che – una volta realizzata – consentirà di fare una esperienza unica, attraverso la valle del Po, a quanti la attraverseranno, dischiudendo ai loro occhi luoghi che la consuetudine dello spostamento veloce e motorizzato ha via via marginalizzato, ma che invece sono ricchi e densi di cultura.
La bicicletta diventerebbe il mezzo attraverso il quale invitare centinaia di migliaia di visitatori a scoprire natura, paesaggio, arte, cultura e cibo, lungo un territorio che attraversa longitudinalmente l’intero nord Italia.
La terza tappa del tour, partito il 6 giugno da Torino e che si concluderà il 15 a Venezia, è partita da Pavia, con una sosta intermedia a Somaglia, ed è arrivata a Piacenza, presso il Campus Arata del Politecnico dopo aver fatto cinque mini-tappe all’ interno di un percorso cittadino: dal ponte di Po si è passati per palazzo Farnese, piazza Cavalli, piazza Duomo, piazzale Marconi per giungere al traguardo del Campus Arata.
Circa 80 le biciclette che hanno partecipato e che hanno raggiunto la sede piacentina del Politecnico, dove c’è stata una conferenza nel corso della quale è stato illustrato il progetto che, come spiega il responsabile scientifico, Prof. Paolo Pileri del Politecnico, sarebbe un delitto non portare a termine: “E’ un progetto di paesaggio ma capace di mobilitare nuove economie e nuova occupazione. La Germania – continua Pileri – ha 40 mila km di piste ciclabili realizzate negli ultimi 15 anni, 4 miliardi di indotto l’ anno e 150 mila occupati. Non so cosa dire di più per convincere questo Paese, che ha un clima straordinario e un patrimonio ambientale e culturale lungo il Po che solo chi percorre può accorgersi effettivamente della sua bellezza”.
Il progetto VENTO, una volta tradotto in realtà con la realizzazione della ciclabile, porterebbe indubbi vantaggi di natura ambientale e farebbe diventare l’ Italia alla stregua di altre nazioni europee che vedono il fiume anche come un’ infrastruttura per il trasporto.
Una boccata d’ossigeno anche per i territori attraversati, per le 12.000 aziende agricole vicine al tracciato, le 300 attività ricettive, le oltre 2.000 attività commerciali. VENTO è una vera green economy capace di generare fino a 2.000 nuovi posti di lavoro e diffondere benessere sano in territori che oggi versano in grande sofferenza.
Per realizzare VENTO occorrono poco più di 80 milioni di euro (questa è la spesa stimata in opere, ed equivale allo 0.01% della spesa pubblica annuale, o ancora al costo di 2-3 km di autostrada). Ma soprattutto occorre l’impegno dello Stato, di 4 regioni, di 12 province, degli enti fluviali e dei comuni attraversati, coordinati da un soggetto unico. L’indotto che ogni anno si potrebbe produrre è pari a 100 milioni di euro. Per sempre.