Non stop teatrale a conclusione della stagione 2013/2014: venerdì 6 giugno appuntamento con “Pre/Visioni non stop”, una sorta di maratona teatrale che vede alle ore 18 all’Officina delle Ombre “Ombre e altri fantasmi della scena” – esercizi di messinscena su “La Tempesta” di Shakespeare (esito del laboratorio internazionale curato da Fabrizio Montecchi, Nicoletta Garioni e Federica Ferrari, con la collaborazione artistica di Claudio Autelli) e alle ore 20.30 al Teatro Gioia “Gli impresari venuti da Smirne” (esito del laboratorio teatrale su Goldoni a cura di Nicola Cavallari con la classe 4 classico A del Liceo “Gioia” di Piacenza).
Ultima giornata di programmazione, quindi, del cartellone dedicato ai giovani artisti, alle scuole di teatro, ai laboratori e alle azioni teatrali, alle esperienze di residenza artistica che conclude la Stagione di Prosa “Tre per Te” 2013/2014 del Teatro Municipale di Piacenza, organizzata da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione, direzione artistica di Diego Maj, con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma e Enìa. Una programmazione realizzata da Teatro Gioco Vita e Associazione Amici del Teatro Gioco Vita grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano nell’ambito del progetto “InFormazione Teatrale”.
Alle ore 18 all’Officina delle Ombre (via Fulgonio 7) vanno in scena gli Studi finali del Terzo laboratorio internazionale “L’arte immateriale” di Teatro Gioco Vita, dedicato alla scrittura scenica nel teatro d’ombre contemporaneo. Le performance vedranno protagonisti i partecipanti al percorso formativo, che si cimenteranno come ideatori e realizzatori di studi su “La Tempesta” di Shakespeare: Maria Elena De Villaris (Italia), Carole Dubuis (Svizzera), Fanny Dumont (Belgio), Miroslava Figueroa Fuentes (Messico), Marta Gabriel (Italia), Paola Karina Huitrón Apolinar (Messico), Bonnie Kim (Stati Uniti) Elisavet Kokaraki (Grecia) Fabiana Lazzari de Oliveira (Brasile) Jean-Marie Meo (Francia), Agnese Meroni (Italia), Francesca Molinari (Italia), Nicola Pauletti (Italia), Sini Peltola (Finlandia), Elena Pugliese (Italia), Paolo Sperduti (Italia), Carla Taglietti (Italia), Maya Yonesho (Giappone).
Esiste una particolare forma di drammaturgia per il teatro d’ombre? Quali sono i procedimenti legati alla creazione di uno spettacolo d’ombre? Qual è il ruolo della regia nella concezione dello spazio d’ombre e dell’universo figurativo? In che misura gli altri linguaggi della scena possono contribuire al teatro d’ombre? Lo studio è frutto di un lavoro di gruppo nel corso del quale, a partire dal testo di William Shakespeare “La Tempesta”, terreno di esercitazione e sperimentazione, si realizzeranno momenti d’improvvisazione e di ricerca di materiali e si esploreranno diverse forme di messa in scena.
Alle ore 20.30 al Teatro Gioia sarà la volta de “L’impresario delle Smirne” di Carlo Goldoni nella libera interpretazione proposta dagli studenti della classe 4 Classico A del Liceo “Gioia” di Piacenza. La performance “Gli impresari venuti da Smirne” è una creazione collettiva della classe, con la supervisione artistica di Nicola Cavallari. Luci e fonica sono di Alessandro Gelmini, la scenotecnica Davide Giacobbi, gli arredi e oggetti di scena di Santafabbrica. Protagonisti Isotta Armenise, Sara Auderi, Caterina Bertoletti, Andrea Bordignon, Francesco Brianzi, Arianna Concoreggi, Francesca Conti, Lorenzo Dallavalle, Lavinia De Benedetti, Maria Elena Del Forno, Stefano Donno, Arianna Ferrari, Alice Fervari, Giulia Giovilli, Gabriele Girometti, Eleonora Lambertini, Emanuela Lo Magno, Francesca Pedrini, Sara Piccinelli, Giulia Reboli, Irene Rossi, Clelia Vegezzi, Elisa Zazzera, Wafaa Zougar, con l’amichevole partecipazione di Salvatore Calafiore.
Per una sera il Teatro Gioia si trasformerà nella Locanda Gioia, frequentata da cantanti lirici e da teatranti, gestita da due sorelle “romane de Roma”. Improvvisamente la notizia: dei turchi stanno arrivando in città per scritturare una compagnia da portare a Smirne. Locanda, locandiere, vecchiette, impre¬sari, odalische, conti, talent scout, cantanti, servi, finanziatori, poeti e pittori daranno vita al più classico trambusto goldoniano. Rispetto al testo originale viene raddoppiato il numero dei personaggi, aumentando così situazioni ed equivoci.