Dalle rivolte in Niger a Piacenza, Bombino promette: “Tornerò per il festival”

 Il cantiere per arrivare ad organizzare il Festival Interculturale a Piacenza è ancora tutto aperto ma, inaspettatamente, è arrivato un primo sostegno di assoluto rilievo. Parliamo di Bombino, il famoso cantante nigerino, che ieri ha fatto visita ai rappresentanti della cooperativa sociale Continental che si stanno occupando dell’organizzazione.

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Bombino, pseudonimo di Goumar Almoctar è un artista del Niger che nel 2013 ha pubblicato l'album “Nomad” con la Nonesuch Records e debuttato come numero uno su iTunes Chart World e World Chart di Billboard. 
Un successo che lo sta portando in giro per il mondo (questa sera terrà un concerto a a Sesto San Giovanni, nel milanese) ma non gli ha fatto dimenticare le sue origini. Bombino, infatti, ha dei forti legami con Piacenza dopo essere scappato dal suo paese nel 2007 quando avvenne la ribellione verso il governo da parte della popolazione tuareg a causa della liberalizzazione delle concessioni minerarie. 

Bombino, che con le sue canzoni sosteneva la proteste fu costretto a emigrare e lo fece insieme a Chiloutan Bachar, suo connazionale che abbiamo imparato a conoscere in città per il suo impegno verso i profughi arrivati in questi mesi, prima con l’associazione Il Mulo e ora con la cooperativa sociale Continental. “Lo avevo avvisato della nostra volontà di organizzare un festival interculturale e si è detto disposto a partecipare” ha spiegato Bachar e ha poi ricordato la loro esperienza per scappare dal loro paese: “Siamo fuggiti insieme, lui ha scelto la Francia e io l’Italia ma siamo rimasti in contatto. E’ un tuareg del nord del Niger come me e le sue canzoni sono poesie tradizionali della nostra terrà, però in salsa rock. Con le sue canzoni ha dato molto coraggio ai giovani che si ribellavano. E’ stato davvero un piacere rivederlo e stiamo lavorando per farlo esibire a Piacenza”.