Sono 22 le onorificenze consegnate questo pomeriggio, 2 giugno, in Prefettura nell’ambito della Festa della Repubblica. Nel dettaglio si tratta di un nuovo commendatore, 12 cavalieri della Repubblica, tre ufficiali e sei medaglie d’onore ai deportati di guerra (di cui cinque alla memoria).
COMMENDATORE: Cesare Bongiorni.
CAVALIERI DELLA REPUBBLICA: Giuseppe Bertinelli, Sergio Caccialanza, Roberto Cante, Salvatore Cascio, Giuseppe Dondi, Antonio Francone, Emilio Marani, Renato Pagani, Maurizio Passerini, Armando Pezzoni, Giovanni Piazza e Franco Piva. Piva ha vissuto una carriera da baritono: “E’ una vita di sacrificio, ci vuole passione perché è molto dura. Oggi i miei amici vorrebbero sentirmi cantare, ma io dico ‘no’, perché voglio che di me rimanga il ricordo di quando la mia voce era brillante ed emozionante, non voglio che mi si ricordi per la voce che ho oggi, quando ormai sono anziano”. “Sono molto felice – commenta il luogotenente Antonio Francone – ringrazio il mio comandante provinciale e il dottor Lucio Bardi e il colonnello Paolo Rota Gelpi con cui ho avuto l’onore di lavorare per tanti anni, anche grazie a loro oggi vengo insignito”. “Grande emozione – dice invece Armando Pezzoni – non me lo aspettavo e non so davvero cosa dire. Ringrazio il colonnello Drago che due anni fa ha attivato questa procedura”.
UFFICIALI: Salvatore Cristiano, Pier Luigi Gabrielli, Maddalena Piccinini.
MEDAGLIE D’ONORE AI DEPORTATI DI GUERRA: Giuseppe Corbellini: “Quasi non volevo questo riconoscimento perché in un modo o nell’altro questa medaglia riapre una ferita mai del tutto rimarginata. E’ stato un periodo tremendo ed è sempre difficile, ancora oggi tornare con la mente a quei giorni di prigionia. Però allo stesso tempo è importante per far conoscere ciò che è accaduto alle nuove generazioni”.
MEDAGLIE D’ONORE AI DEPORTATI DI GUERRA ALLA MEMORIA: Dante Chiesa, Luigi Kurjlko, Guido Lombardelli, Licino Merli, Giuseppe Bonatti. Emozionata la figlia di Luigi Kurjlko, Nella, che racconta: “Mio padre è stato prigioniero per due anni, ma io non so nulla perché quando è tornato era davvero ridotto male e non ha mai voluto parlare di ciò che era accaduto. Per di più io ero piccola e i miei ricordi sono offuscati. Anche per questo ho voluto che ricevesse questo riconoscimento, per rinvigorire le sue gesta”.