Gli rubano la carta sim del telefonino e tre carte di credito, risalgono ai codici pin delle carte dalla rubrica telefonica e gli prelevano 5mila euro. Nell’era dei mille pin capita ormai sovente che si memorizzi il codice della carta di credito o del bancomat sul telefono cellulare, magari seminascosto da altre cifre. Oggi sono in molti a usare questa strategia evitando, come viene consigliato, di tenerlo vicino alla carta stessa. Eppure pur abile che sia la capacità di camuffarlo all’interno della rubrica, il crimine riesce comunque a scovarlo. Ne sa qualcosa, purtroppo, un giovane piacentino vittima nei giorni scorsi di un clamoroso furto. Il ragazzo aveva appena finito di lavorare ed era andato a fare una sgambata sull’argine del Po prima di rincasare per la cena. Prima di lasciare l’auto aveva appoggiato il borsello con gli effetti personali sotto il sedile del passeggero. Al rientro dopo la corsa il giovane chiama la moglie per invitarla a buttare la pasta che sta rincasando, ma il telefono non dà segni di vita. Molto strano, pensa lui. Passano un paio di giorni e si rivolge alla sua compagnia telefonica. Scopre che nel telefono non era inserita la scheda. Sulle prime non riesce a capacitarsi. Tutto diventa più chiaro quando dal conto corrente scopre la beffa: prelievi per 5mila euro da lui mai effettuati. La ricostruzione diventa amaramente semplice. Quando stava correndo qualcuno era riuscito a entrare sull’auto, a frugare nel borsello e a sfilargli la scheda del telefono e tre carte di credito. Troppo tardi però per tamponare la situazione. In quei giorni ignoti erano riusciti a scrutare per bene la rubrica, a individuare i pin e fare prelievi. Alla vittima non è rimasto altro da fare che denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine e a segnalare il caso a Federconsumatori.