Laboratorio internazionale “Ombre e altri fantasmi della scena”

Sono venti, tra marionettisti, registi, attori, drammaturghi, scenografi e tecnici. Provengono, oltre che da varie regioni italiane, da Brasile, Belgio, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Messico, Finlandia, Giappone e Grecia. Sono arrivati a Piacenza per partecipare fino al 7 giugno al laboratorio internazionale di Teatro Gioco Vita “Ombre e altri fantasmi della scena” in programma all’Officina delle Ombre di via Fulgonio 7. Si tratta del 3° laboratorio del ciclo “L’arte immateriale – laboratori internazionali sull’ombra e sul teatro d’ombre”, concepito come momento per interrogarsi sul presente del teatro d’ombre e lanciare uno sguardo sul suo futuro. Il percorso formativo 2014 è dedicato alla scrittura scenica nel teatro d’ombre contemporaneo ed è curato da Fabrizio Montecchi, Nicoletta Garioni e Federica Ferrari con la collaborazione artistica di Claudio Autelli.

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Il 1° laboratorio del ciclo, “Il simulacro dell’ombra”, che si è tenuto tra maggio e giugno 2012, indagava ruolo, tecniche e funzioni dell’oggetto-sagoma nel teatro d’ombre contemporaneo, con incursioni tra arte, fumetto, grafica e illustrazione. Si è poi passati ad analizzare nel laboratorio 2014 “La scena proiettiva: ombre e nuovi media”, con la collaborazione artistica su nuovi media e scena virtuale di Michele Sambin e Alessandro Martinello di Tam Teatromusica, il tema del teatro d’ombre e dei nuovi linguaggi della scena contemporanea.

Oggetto di indagine del percorso 2014 “Ombre e altri fantasmi della scena” è la scrittura scenica nel teatro d’ombre contemporaneo in tutti i suoi aspetti: dispositivi proiettivi e scenografia; drammaturgia e testo; disegno e sagoma; suono e musica; azione e recitazione.

L’obiettivo, è di affrontare alcune domande di fondo: esiste una particolare forma di drammaturgia per il teatro d’ombre contemporaneo? Quali sono i procedimenti legati alla creazione di uno spettacolo d’ombre? Qual è il ruolo della regia nella concezione dello spazio d’ombre e dell’universo figurativo? In che misura gli altri linguaggi della scena possono contribuire alla definizione e alla realizzazione di un teatro d’ombre contem¬poraneo? Domande che entreranno nel merito delle caratteristiche più proprie del teatro d’ombre e cercheranno di mettere in luce le specificità e l’unicità di una forma di teatro che deve, nel farsi, tener conto contemporaneamente e in maniera interdipendente di tutti gli aspetti della scena.

Sarà dunque un processo di scrittura scenica quello che sarà at¬tivato nell’arco del laboratorio e riguarderà la drammaturgia, la scenografia, le sagome, il lavoro dell’attore, la musica, le luci, per citare solo i principali. Questi temi saranno naturalmente trattati sia sul piano teorico che pratico e secondo quella che è la pratica teatrale e l’esperienza consolidata di Teatro Gioco Vita. A parti¬re da un testo teatrale, che sarà proposto ai partecipanti come terreno di esercitazione e sperimentazione (si tratta de “La Tempesta” di William Shakespeare), si realizzeranno mo¬menti d’improvvisazione e di ricerca di materiali, si esploreranno diverse forme di messa in scena, per arrivare alla presentazione di uno “studio” frutto del lavoro del gruppo.

Previsto come al solito anche un momento di confronto con il pubblico, inserito nel cartellone “Pre/Visioni” (curato da Teatro Gioco Vita e Associazione Amici del Teatro Gioco Vita con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano) nell’ambito della Stagione di Prosa 2013/2014 del Teatro Municipale. Venerdì 6 giugno 2014 alle ore 18 all’Officina delle Ombre andranno in scena gli studi finali del laboratorio: “Ombre e altri fantasmi della scena”, esercizi di scrittura scenica su “La Tempesta” di William Skakespeare (per un numero limitato di spettatori, prenotazione obbligatoria da effettuare contattando la biglietteria di Teatro Gioco Vita nei giorni ed orari di apertura). 

«Crediamo che tale laboratorio – sono le parole che Diego Maj, direttore artistico di Teatro Gioco Vita, e Fabrizio Montecchi, responsabile artistico della Compagnia, hanno scritto in una lettera di benvenuto a tutti i partecipanti – come esperienza di formazione e allo stesso tempo incontro di saperi, sia una risorsa importante per la crescita del teatro d’ombre, e non solo. Per noi di Teatro Gioco Vita, che da quasi quarant’anni facciamo teatro d’ombre e che ogni giorno non rinunciamo mai alla ricerca sull’ombra. Per i partecipanti che, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, desiderano conoscere meglio questo linguaggio e le sue potenzialità. Per altri artisti, che insieme a noi possono avere l’occasione di confrontarsi con altre tecniche e poetiche della scena. Inoltre siamo convinti che la realizzazione a Piacenza di questo progetto laboratoriale sia anche una risorsa importante per la nostra città e il nostro pubblico, in particolare per l’apertura internazionale che lo caratterizza fin dalla sua ideazione. Nella situazione di difficoltà che anche il teatro e la cultura in generale stanno vivendo, non sempre è facile investire in formazione e ricerca. Ma soprattutto in momenti come questi dovremmo avere la forza e il coraggio di rilanciare, per non rinunciare ai progetti, ai sogni, all’impegno nel lavoro, alla qualità artistica e alla professionalità. Il progetto di formazione L’arte immateriale dimostra l’impegno di Teatro Gioco Vita in tal senso e per questo, da percorso triennale qual è nato, ci auguriamo possa trasformarsi in esperienza laboratoriale permanente».

I partecipanti al Laboratorio internazionale 2014 “Ombre e altri fantasmi della scena” sono: Maria Elena De Villaris Marta Gabriel, Agnese Meroni, Francesca Molinari, Nicola Pauletti, Elena Pugliese, Paolo Sperduti, Carla Taglietti ,  (Italia); Fabiana Lazzari de Oliveira (Brasile); Fanny Dumont (Belgio); Jean-Marie Meo, Nanouche Oriano (Francia); Bonnie Kim (USA); Carole Dubuis (Svizzera); Miroslava Figueroa Fuentes, Paola Karina Huitrón Apolinar (Messico); Sini Peltola (Finlandia); Maya Yonesho (Giappone); Elisavet Kokaraki (Grecia); Helena Nilsson (Svezia).