L’avvocato: «Dopo le martellate ha tentato di colpirla mentre era a terra»

Sapeva che la situazione era tesa, c’era da aspettarselo stando a quello che le aveva raccontato la sua assistita; ma non si sarebbe davvero mai aspettata di assistere a una scena del genere. Maria Rosaria Pozzi, avvocato del Foro di Piacenza, assiste da qualche mese la giovane che questa mattina è stata aggredita a martellate al primo piano del Tribunale di Piacenza, sezione civile, di fronte alle stanze dei magistrati e in mezzo a una piccola folla di avvocati e dipendenti del Palazzo di Giustizia. 

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Lei 31 anni, marocchina, lui 61, foggiano. Sono sposati dal 2008 e stando. «Me l’ha sempre descritto come un uomo piuttosto violento – spiega l’avvocato Pozzi riferendosi alla sua assistito – Un uomo che beveva e troppo spesso giocava alle macchinette videopoker». A quanto pare ha solo una pensione di invalidità con la quale deve mantenere sé stesso e la moglie, anche lei disoccupata. Poche centinaia di euro di cui, a quanto pare, non le dava nulla, nemmeno per le badare alla casa. A un certo punto, diventata cittadina italiana, la ragazza ha deciso di separarsi e si è rivolta all’avvocato Pozzi. Vista la situazione il legale ha fatto un ricorso per una separazione giudiziale chiedendo dunque anche l’assegno di mantenimento e ha consigliato alla sua assistita di trovare una sistemazione finché non si arrivasse alla data dell’udienza, che era oggi. 

«Non avevo mai visto quest’uomo prima di oggi – spiega l’avvocato Pozzi – e appena me lo sono trovato di fronte mi ha colpito il fatto che avesse con sé uno zaino nero. Ho detto alla mia assistita di starmi vicina e di stare tranquilla». Saliti al primo piano, avvocato e cliente si sono sedute di fronte alla stanza del giudice Marina Marchetti che di lì a poco avrebbe dovuto ascoltare le loro rispettive ragioni. L’uomo non aveva l’avvocato. Aveva un martello, però, e lo nascondeva nello zaino che aveva subito insospettito Maria Rosaria Pozzi. «Un collega mi ha chiesto di sostituirlo e mi sono alzata per due minuti, davvero due minuti – racconta – In quel momento il marito della mia assistita le si è messo di fianco e senza nemmeno darmi il tempo di capire cosa stesse accadendo ha estratto il martello e ha iniziato a colpirla». Urla, trambusto, paura. La donna ferita è riuscita a divincolarsi e, confusa, si è diretta verso il suo avvocato che nel frattempo le stava andando incontro. Con l’aiuto di una collega, l’avvocato Pozzi ha fatto prima sedere e poi stendere la giovane a terra. «Perdeva molto sangue, sembrava assente, mi sono spaventata, credevo che svenisse da un momento all’altro». Intanto l’aggressore era stato bloccato. «Quello che è davvero incredibile è che quando ci è passato di fianco – spiega Maria Rosaria Pozzi – ha tentato di prendere a calci sua moglie mentre era a terra sanguinante». 


Ora è in ospedale, la donna. Se il martello l’avesse colpita in pieno, avrebbe potuto sfondarle la scatola cranica. Invece l’ha presa di striscio sopra l’orecchio sinistro e se l’è cavata con cinque punti di sutura. «E’ terrorizzata all’idea di trovarselo ancora davanti» dice il legale, che in questa vicenda è diventato anche testimone ed è stato sentito dai carabinieri. Ma almeno per i prossimi giorni l’eventualità che i due si incontrino in giro è alquanto remota: l’uomo è in carcere con l’accusa di tentato omicidio.