Divorzio in tribunale, prende la moglie a martellate. Il pm: tentato omicidio

Tentato omicidio in tribunale a Piacenza questa mattina intorno alle 10. Un uomo, appena prima dell'udienza di separazione di fronte al giudice Marina Marchetti ha estratto un martello e ha colpito più volte alla testa la moglie prima di venire bloccato da alcuni avvocati presenti e poi dai carabinieri intervenuti nel giro di pochissimi minuti. Il fatto è avvenuto di fronte all'ufficio del giudice Giorgia Demaldè, comprensibilmente scossa dall'episodio. L'uomo, evidentemente, aveva premeditato il gesto visto che in tribunale si è presentato con un martello nascosto in una borsa. Di lì a poco si sarebbe dovuta svolgere un'udienza nel contesto di una separazione consensuale gestita dall'avvocato Maria Rosaria Pozzi. L'uomo, fingendo di controllare dei documenti in una borsa appena prima dell'udienza, ha estratto un martello e ha colpito la donna. Ha anche tentato di infierire ma essendo claudicante non è riuscito a raggiungere la moglie che, barcollante, era comunque riuscita a spostarsi lungo il corridoio. 

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È stato arrestato per tentato omicidio. La donna è ora ricoverata in ospedale. È stato acquisito il fascicolo della separazione dal quale emergono altre condotte dell'uomo che i carabinieri e la Procura ora stanno vagliando. Lui, Giovanni Melchiorre, 61 anni, è originario di Rodi Garganico, provincia di Foggia, la donna è una marocchina di 33 anni.

"Poteva essere una pistola e a questo punto staremmo contando i morti" è il commento unanime della folla di avvocati e personale del tribunale che questa mattina si assiepava di fronte al corridoio al primo piano che dà accesso al tribunale civile. "Infieriva sulla donna nonostante fosse a terra sanguinante" ha detto uno dei testimoni. "Il divorzio non te lo daró mai!" è l'urlo che hanno più volte sentito ripetere all'uomo prima che la situazione degenerasse e prima che l'uomo estraesse il martello e saltasse addosso alla moglie. "Abbiamo sentito urla davvero strane, tant'è che credevano fossero dei ragazzi – racconta l'avvocato Ascanio Sforza Fogliani – insieme ad altri colleghi sono entrato nel corridoio da dove provenivano, abbiamo visto la donna a terra e ci siamo immediatamente preoccupati di trovare l'aggressore, perché nel frattempo ci avevano detto che c'era un uomo armato di martello. L'abbiamo individuato e l'abbiamo tenuto fermo fino all'arrivo dei carabinieri. Sembrava tranquillo e quando sono arrivati i militari ha allungato le braccia porgendo i polsi come per farsi ammanettare".

L'avvocato: «Dopo le martellate ha tentato di colpirla mentre era a terra»

 

"Non è possibile che un tribunale come quello di Piacenza non abbia un sistema di filtraggio e controllo in ingresso" dice l'avvocato Marco Tassi. "Credo che sia uno dei pochissimi palazzi di giustizia rimasti sguarniti – ha aggiunto – e la situazione va risolta visto che la domanda per far mettere i tornelli è pendente da tempo". 

Ma la questione tornelli a dire il vero è ormai definita: "Ci stiamo lavorando da un anno, i lavori sono stati finanziati dal Ministero e l'appalto è già stato assegnato – ha confermato il presidente del Tribunale Italo Ghitti – manca solo la firma del contratto per dare il via al cantiere che dovrebbe partire entro giugno e durare circa un mese". Si tratta di un progetto che prevede l'installazione di vari tornelli agli ingressi e di quindici telecamere ai due piani. "Probabilmente il nostro è l'ultimo tribunale d'Italia senza impianto di sorveglianza – ha concluso il presidente – La sicurezza è assolutamente indispensabile. E i fatti di oggi purtroppo lo dimostrano”.