I colleghi di Andrea Rocchelli, il fotoreporter di 30 anni ucciso sabato scorso da un colpo di mortaio a Sloviansk, nell’est dell’Ucraina, si sono recati all’obitorio della città, roccaforte filorussa, per chiedere la restituzione della salma dell’amico. Già oggi, martedì 27 maggio, potrebbe essere dato il via libera: da fonti locali pare che l’amministrazione di Sloviansk non abbia avanzato particolari obiezioni, chiedendo solo di attendere gli esiti degli esami medico-legali. “Andy” aveva fondato insieme a Luca Santese, Alessandro Sala e Gabriele Micalizzi il collettivo Cesura Lab, con sede a Pianello (Piacenza): il gruppo si dedicava a reportage fotografici nelle zone più complesse del mondo, teatri di guerra o di traumatici cambiamenti politici. Sabato scorso il giornalista si trovava a Sloviansk proprio per seguire da vicino la guerra civile ucraina: una raffica di proiettili ha però falcidiato Andrea e il suo interprete russo Andrey Mironov.