Sono diciannove, tra marionettisti, registi, attori, drammaturghi, scenografi e tecnici. Provengono, oltre che da varie regioni italiane, da Brasile, Belgio, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Messico, Finlandia, Giappone e Grecia. Arriveranno a Piacenza in questi giorni per partecipare da lunedì 19 maggio fino al 7 giugno al laboratorio internazionale di Teatro Gioco Vita “Ombre e altri fantasmi della scena” in programma all’Officina delle Ombre di via Fulgonio 7. Si tratta del 3° laboratorio del ciclo “L’arte immateriale – laboratori internazionali sull’ombra e sul teatro d’ombre”, concepito come momento per interrogarsi sul presente del teatro d’ombre e lanciare uno sguardo sul suo futuro. Il percorso formativo 2014 è dedicato alla scrittura scenica nel teatro d’ombre contemporaneo ed è curato da Fabrizio Montecchi, Nicoletta Garioni e Federica Ferrari con la collaborazione artistica di Claudio Autelli.
Il 1° laboratorio del ciclo, “Il simulacro dell’ombra”, che si è tenuto tra maggio e giugno 2012, indagava ruolo, tecniche e funzioni dell’oggetto-sagoma nel teatro d’ombre contemporaneo, con incursioni tra arte, fumetto, grafica e illustrazione. Si è poi passati ad analizzare nel laboratorio 2013 “La scena proiettiva: ombre e nuovi media”, con la collaborazione artistica su nuovi media e scena virtuale di Michele Sambin e Alessandro Martinello di Tam Teatromusica, il tema del teatro d’ombre e dei nuovi linguaggi della scena contemporanea.
Oggetto di indagine del percorso 2014 “Ombre e altri fantasmi della scena” è la scrittura scenica nel teatro d’ombre contemporaneo in tutti i suoi aspetti: dispositivi proiettivi e scenografia; drammaturgia e testo; disegno e sagoma; suono e musica; azione e recitazione.
L’obiettivo, è di affrontare alcune domande di fondo: esiste una particolare forma di drammaturgia per il teatro d’ombre contemporaneo? Quali sono i procedimenti legati alla creazione di uno spettacolo d’ombre? Qual è il ruolo della regia nella concezione dello spazio d’ombre e dell’universo figurativo? In che misura gli altri linguaggi della scena possono contribuire alla definizione e alla realizzazione di un teatro d’ombre contemporaneo? Domande che entreranno nel merito delle caratteristiche più proprie del teatro d’ombre e cercheranno di mettere in luce le specificità e l’unicità di una forma di teatro che deve, nel farsi, tener conto contemporaneamente e in maniera interdipendente di tutti gli aspetti della scena.
Sarà dunque un processo di scrittura scenica quello che sarà attivato nell’arco del laboratorio e riguarderà la drammaturgia, la scenografia, le sagome, il lavoro dell’attore, la musica, le luci, per citare solo i principali. Questi temi saranno naturalmente trattati sia sul piano teorico che pratico e secondo quella che è la pratica teatrale e l’esperienza consolidata di Teatro Gioco Vita. A partire da un testo teatrale, che sarà proposto ai partecipanti come terreno di esercitazione e sperimentazione (si tratta de “La Tempesta” di William Shakespeare), si realizzeranno momenti d’improvvisazione e di ricerca di materiali, si esploreranno diverse forme di messa in scena, per arrivare alla presentazione di uno “studio” frutto del lavoro del gruppo.
Previsto come al solito anche un momento di confronto con il pubblico, inserito nel cartellone “Pre/Visioni” (curato da Teatro Gioco Vita e Associazione Amici del Teatro Gioco Vita con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano) nell’ambito della Stagione di Prosa 2013/2014 del Teatro Municipale. Venerdì 6 giugno 2014 alle ore 18 all’Officina delle Ombre andranno in scena gli studi finali del laboratorio: “Ombre e altri fantasmi della scena”, esercizi di scrittura scenica su “La Tempesta” di William Skakespeare (per un numero limitato di spettatori, prenotazione obbligatoria da effettuare contattando la biglietteria di Teatro Gioco Vita nei giorni ed orari di apertura).