Telecamere sulle divise della polizia, Siap: “Garanzie per agenti e cittadini”

 

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Microcamere nelle divise degli agenti di polizia, ciò che i sindacati chiedono da tempo presto potrebbe essere una realtà. Il Ministero dell’Interno da l’ok ad una prima sperimentazione che inizialmente riguarderà Roma e Milano. Saranno i capisquadra dei reparti mobili a essere dotati di telecamere, 150 gli apparecchi inizialmente messi a disposizione. La sperimentazione riguarderà in particolare situazioni per così dire “caotiche” come cortei e servizi d’ordine negli stadi. Una premessa che incontra la soddisfazione di Sandro Chiaravalloti, segretario regionale del Siap Emilia Romagna:

AUDIO – Ascolta il segretario regionale del Siap Sandro Chiaravalloti

 


“Così come avevamo da anni chiesto, sin dai miei primi giorni da sindacalista, e così come era emerso durante il convegno effettuato a Ferrara nell’ottobre scorso  sul caso Aldrovandi e in tutti quei casi in cui gli operatori di polizia devono intervenire in situazioni in cui è necessario  utilizzare la forza o intervenire in casi estremi come in condizione di alterazione psicofisiche di un cittadino qualunque, a breve presso i reparti mobili di Milano e Roma verranno sperimentate  le micro telecamere istituzionali –  e non personali –  al fine di poter fornire ai cittadini e agli operatori di polizia garanzie democratiche e massima trasparenza!  Una sperimentazione che senza dubbio darà  i suoi frutti e che bisogna immediatamente rilanciare affinché le telecamere siano installate anche nelle auto di polizia. I poliziotti devono dare sempre più garanzie certe  al cittadino  e a loro stessi perché solo così, attraverso la trasparenza, si potranno difendere i diritti di tutti. La trasparenza è anche lo strumento necessario affinché la fiducia del cittadino possa sempre più consolidarsi e le nostre spettative lavorative possano sempre più essere un obiettivo comune tra poliziotti e cittadini .  Garantire i diritti dei cittadini vuol dire garantire i nostri diritti come lavoratori che svolgono la propria attività per un bene primario come la sicurezza”.