La Sogin rompe il silenzio dopo lo scandalo degli arresti per gli appalti truccati dell'Expo mondiale che che andrà in scena a Milano tra un anno esatto. Un giro di tangenti che ha portato in manette ex esponenti della Dc e del Pci e scoperchiato un meccanismo purtroppo già ben noto dai primi anni '90. Tra le aziende che risulterebbero coinvolte nei maxiappalti assegnati illecitamente c'è anche la Sogin, società che ha in gestione i siti e le centrali nucleari (inattive) in tutta Italia. Compresa quella di Caorso. Tant'è che in questi giorni si è ipotizzato sulla stampa nazionale di possibili contatti tra le persone poi finite nei guai da parte dei pm milanesi e il sindaco di Caorso Fabio Callori di Forza Italia. Circostanza che lui ha negato con decisione. Ora tocca a Sogin prendere le distanze con una serie di precisazioni volte a chiarire che già prima delle indagini della magistratura, o comunque all'insaputa delle stesse, i vertici societari avevano avviato un'inchiesta interna che si era conclusa con un esposto alla Procura della Repubblica. Di seguito la nota stampa inviata da Sogin alla redazione.
In relazione all'indagine della Procura della Repubblica di Milano e alle notizie apparse sulla stampa, Sogin SpA precisa che:
- Il 20 settembre 2013, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, indicando Giuseppe Zollino, Presidente, e Riccardo Casale, Amministratore Delegato;
- Il 15 ottobre 2013, l’Amministratore Delegato ha illustrato al CdA la nuova struttura organizzativa della Sogin, varata il giorno successivo.
In maniera indipendente, all’oscuro delle indagini in corso, i nuovi vertici aziendali hanno avviato e portato a compimento una Due Diligence, le cui fasi salienti sono riportate di seguito:
- il 31 ottobre 2013, il nuovo Vertice ha dato incarico a società esterna di realizzare una Due Diligence contabile;
- il 6 dicembre 2013 il CdA ha completamente rinnovato l’Organismo di Vigilanza e ha sostituito il Dirigente Preposto;
- il 26 marzo 2014 L’Amministratore Delegato ha informato il CdA che nella successiva seduta del 23 aprile 2014 avrebbe dato piena informativa sugli esiti della Due Diligence. Tale CdA è stato poi rinviato all’8 maggio 2014 per dare la possibilità a tutti i membri del Consiglio, del Collegio Sindacale e del Magistrato Delegato della Corte dei Conti di essere presenti;
- il 30 aprile, il rapporto di Due Diligence è stato consegnato. Il medesimo giorno, l’Amministratore Delegato ha conferito incarico professionale a un legale esterno, esperto in materia penale, per la redazione di un parere pro-veritate circa l’eventuale rilevanza penale di alcuni rilievi contenuti nel rapporto;
- il 5 maggio, il legale esterno ha trasmesso il parere pro-veritate con evidenza delle ipotesi di reato e ha indicato all’AD, nella sua qualità di incaricato di pubblico servizio, le azioni da porre in essere;
- l’8 maggio alle ore 15:00 si è, quindi, tenuto il CdA. L’AD ha dato ampia informazione degli esiti della Due Diligence e delle azioni avviate a tutela della Società. Nello stesso giorno sono state consegnate sette lettere di contestazione ad altrettanti dipendenti; quattro dei quali, tutti dirigenti, sono stati contestualmente, in via cautelativa, sospesi dal servizio. Due di questi risultano essere interessati dalle indagini della Procura di Milano;
- Il 9 maggio, sulla base del parere pro-veritate che configura la sussistenza di ipotesi di reato, un esposto è stato firmato dall’AD Riccardo Casale e inviato alla Procura della Repubblica.
Nell'ottica della totale trasparenza, il vertice Sogin garantisce piena collaborazione agli organi inquirenti.
Qualora fossero confermati comportamenti e responsabilità individuali in danno alla Società, saranno avviate le ulteriori necessarie azioni legali per tutelare i propri diritti e onorabilità.