Convegno sul dialogo tra le età della vita

Da qualche anno il convegno di primavera che l’Azione Cattolica Diocesana (più precisamente la sua componente di età più matura) organizza per i propri associati, ma anche a beneficio di tutta la nostra comunità civile, è rivolto a temi che hanno a che fare con il rapporto intergenerazionale nella convivenza quotidiana.

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Anche quest’anno, la commissione che si occupa dei problemi della terza età, ha allestito questo appuntamento del 9 maggio prossimo, alle ore 15 nei locali del Seminario vescovile di Via Scalabrini, per dare continuità alle problematiche già affrontate in un recente passato, ed ha scelto come titolo:

“Emergenza della comunicazione tra le età della vita. Gli anziani si interrogano: come costruire una relazione educativa?”

Il convegno, che vedrà, tra gli altri, la partecipazione del dr. Aldo Skokai, cercherà di approfondire alcune caratteristiche proprie dell’età infantile, giovanile e matura che si caratterizzano attraverso comportamenti e linguaggi propri e che spesso, finiscono con il complicare le relazioni in famiglia o con estranei. In particolare, sono soprattutto le relazioni tra soggetti di età diversa che, anche per effetto dei profondi e rapidi cambiamenti intervenuti nel contesto sociale e famigliare, rischiano di assomigliare sempre più  a un dialogo tra sordi.

Indubbiamente il rapido evolvere e diffondersi della comunicazione virtuale, ha molto complicato la relazione tra le generazioni, soprattutto quelle anagraficamente più lontane (nonni e nipoti), che, per molte altre ragioni, invece, sarebbero portate ad intrattenere relazioni improntate ad una particolare e reciproca simpatia e complicità.

La circostanza servirà a fornire qualche suggerimento per rendere più fruibile il dialogo intergenarazionale, strumento strategico per la costruzione di un mondo migliore per le generazioni future.

Scrive Giorgio Garrone nel suo libro Dal buio la luce: “La memoria non è solo un’enorme riserva di sapienza a cui attingere per evitare il ripetersi degli errori e delle tragedie. Essa è anche capace di trasmettere la vita, di farsi custode del tesoro di sapienza, di conoscenza, di valori.. Ciascuna storia personale o collettiva nasce da quella di prima e da quella degli altri.. Ogni cuore umano raccoglie in se stesso.. le luci e le ombre che segnano le generazioni e si trasmettono in un passaggio invisibile di acquisizioni, intuizioni..”