Ikea, sospesi 33 lavoratori: “Hanno occupato un reparto”. Cobas insorgono

 Ed è di nuovo braccio di ferro tra Ikea e le coop che gestiscono i facchini da una parte, e i Cobas dall'altra. A scatenare le nuove tensioni la decisione della cooperativa San Martino (una delle coop che "governa" i facchini dello stabilimento di Le Mose) di licenziare 33 lavoratori operanti all’Ikea di Piacenza e di presentare un esposto in procura. “Ci lasciano a casa per pause caffè troppo lunghe” hanno detto arrabbiatissimi i rappresentanti dei Si Cobas, che lunedì mattina (5 maggio) hanno manifestato tutto il loro disappunto davanti ai cancelli e che minacciano azioni anche più eclatanti nei prossimi giorni. Ben diversa è però la reazione della coop San Martino (affidata ad un comunicato stampa che trovate in allegato)
A spiegare le ragioni è Francesco Milza, presidente regionale di Confcoop: “A un carrellista era scaduto il patentino utile a guidare il mezzo e, per la sua sicurezza e quella degli altri, era stato destinato ad altra attività. I loro compagni, invece, hanno colto l’occasione per occupare un intero reparto bloccando la produzione per alcune ore. E’ un atteggiamento che non possiamo tollerare” ha spiegato Francesco Milza. Il quale ha aggiunto, volendo essere molto chiaro: “In un momento così delicato per il mondo del lavoro non ci sogneremmo mai di sospendere qualcuno per pause caffè o perché non ha il patentino rinnovato – ha aggiunto Milza -. Molto semplicemente per certe attività è necessario un documento rilasciato dopo visita medica. Il dipendente non avrebbe perso giorni di lavoro o lo stipendio ma sarebbe solamente stato cambiato di mansione in attesa di vedersi rinnovato il documento”.
In pratica, pare che i 33 dipendenti che ora dovranno rispondere dell’accusa di aver interrotto l’attività della multinazionale svedese, credendo che il compagno fosse stato lasciato a casa dal lavoro hanno deciso di occupare un reparto attiguo al loro. Non è escluso che nelle prossime ore il Si Cobas possa tornare ad attuare forme di protesta estreme come quella di bloccare i camion diretti verso lo stabilimento con grave danno per la multinazionale svedese. Ricorderete anche gli scontro che un anno fa si registrarono di fronte ai cancelli e il periodo durissimo per la logistica piacentina. La vicenda dei 33 lavoratori è stata richiamata anche in Consiglio comunale con il consigliere di Prc Carlo Pallavicini che si è schierato a favore dei facchini. "Ancora una volta – ha detto Pallavicini – Piacenza ha perso un'occasione per sviluppare la logistica che si conferma sempre più terreno di sfruttamento".

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