Dal 3 al 17 maggio 2014 alla Libreria Bookbank (Via San Giovanni 4, Piacenza) si tiene la mostra a cura di Elisa Bozzi “Landframes. Campionatore di paesaggi” di ROBERTO DASSONI
"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro." Scrive così José Saramago, premio Nobel per la letteratura, nella breve e intensa postfazione che accompagna il suo romanzo "Viaggio in Portogallo".
Sono proprio i viaggi ad ispirare Roberto Dassoni nel suo lavoro fotografico "Landframes. Campionatore di paesaggi". Una serie di immagini di grande impatto realizzate con Lomo Action Sampler, un apparecchio analogico che rende lo scatto una sorta di gioco. Ma la particolarità del mezzo è che realizza 4 scatti consecutivi in 4 secondi, una sorta di piccola storia, quasi un film. Si spiega in questo modo l'affetto che lega questa piccola macchina fotografica di plastica a Dassoni, che di professione fa il film maker.
Ecco comparire una vicino all'altra le immagini del grande e tondeggiante palazzo della Capitol Records a Hollywood, le grandi spiagge dorate di Santa Monica, le onde dell'Oceano Pacifico, luoghi amati da Dassoni e frequentati da anni. Sognanti, in bianco e nero, le immagini dei bei palazzi e delle piazze di Parigi, città ricca di storia e di romanticismo. Bellissimi i particolari della Gare de Lion, con le sue strutture metalliche. E ancora di viaggi si parla nelle sequenze dedicate alle stazioni, ai treni, agli aeroporti con i loro addetti ai lavori, gente che del viaggiare ha fatto una professione. Di particolare interesse, se pensiamo alla particolarità della Action Sampler come generatore di storie, è lo scatto realizzato a Torino con la Mole Antonelliana sullo sfondo e, in primo piano, una figura di passaggio, che diventa simbolo di come anche una fotografia possa rappresentare il movimento e il tempo che scorre. E poi c'è Piacenza, città da cui tutto ha origine. Croce e delizia, bella da fotografare, soprattutto dalla posizione privilegiata della terrazza sui tetti dove l'autore vive, ma anche piccola e stretta, tanto da spingere le menti brillanti e curiose a cercare riparo nel viaggio, in un altrove fatto di paesaggi, città, persone sconosciute e un bagaglio di emozioni ed esperienze che arricchisce la vita nella città di provincia.
ROBERTO DASSONI – Dopo la Laurea si trasferisce a Los Angeles, dove trascorre un periodo di formazione e dove si reca regolarmente per ispirazione e “aggiornamento”. Rientrato nel 2000 a Piacenza, inizia l’attività di produzione video. Dal 2003 cura per il Comune di Piacenza il concorso nazionale per videomakers “Location Piacenza”. Dirige spot televisivi e video aziendali, ma si specializzai nei documentari culturali e d’arte. Produce anche numerosi video per la promozione turistica del territorio.
Lomografo della prima ora, Dassoni sperimenta in fotografia anche utilizzando Polaroid, Fuji Instax e le nuove pellicole Impossible. Nel 2009 la prima mostra fotografica presso il Laboratorio delle Arti di Piacenza “Jenifer. Oracolo automatico #1” a cura di Elisa Bozzi. Con lo stesso tema vince il contest Diesel “More than Zero” con il video “BabyDoll” realizzato interamente con fotografie.
Dal 2009 al 2011 gestisce la galleria Biffi Arte – Fotografia e Video, curando personalmente mostre di artisti del calibro di Franco Fontana. E’ del 2010 il progetto“Fotobook. Fotografia democratica d’autore”, insieme a Elisa Bozzi.