Fallimento Carini, Fiom: “Peccato, erano in corso trattative per la cessione”

Una tegola che ora, nella situazione attuale, pesa come un macigno. E’ la richiesta di fallimento avanzata da uno dei creditori della Carini spa, storica azienda meccanica piacentina che già da tre anni si trovava in situazione di difficoltà ma che, grazie agli sforzi della proprietà, dei lavoratori e dei sindacati stava tentando di sollevare la testa tramite trattive con possibili soggetti interessati a rilvare la società. In che modo e in che termini era ancora da decidere.

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Ora la palla passa al curatore fallimentare già nominato dal Tribunale (dopo la dichiarazione ufficiale di fallimento avvenuta lo scorso 15 aprile) e sarà lui a gestire i rapporti con i creditori e la proprietà. Sul fronte lavoratori restano attivi i sincatati Cgil e Cisl che già domani alle 10,30 saranno presenti in azienda per un incontro chiarificatore. Sul tavolo ci sono varie opzioni per quanto riguarda l’eventuale adozione di amortizzatori sociali come la cassa integrazione straordinaria o la modalità.

Si tratta comunque di rendere il meno dolorosa e traumatica possibile quella che lo stesso Bruno Malvezzi della Fiom ha definito una “uscita dal mondo del lavoro”. Almeno per quanto concerne la Carini. E si tratta, al contempo, di trovare il modo di rendere comunque appetibile l’azienda, che resta un’eccellenza nel settore della componentistica meccanica, per possibili acquirenti. Decisive quindi le prossime 24 ore, quantomeno dal punto di vista delle prospettive.