Non festeggia al meglio i suo 60 anni di vita, la Proloco di Cortemaggiore, da qualche tempo alle prese con le questioni legate a statuto e bilancio che la vedono contrapposta al sindaco, Gabriele Girometta.
L’ultima puntata della querelle si è registrata ieri sera, durante l’assemblea dei soci all’oratorio don Bosco, alla quale ha preso parte il primo cittadino: “Questo bilancio non è regolare” ha tuonato, prima di andarsene in polemica visto che la sua richiesta di commissariamento “viste le irregolarità riscontrate” non è stata accolta.
E poi, carte alla mano, ha elencato alcuni degli ammanchi: “Nello stesso documento presentato dalla Proloco vengono computate spese al Comune per 5mila e 900 euro per le luminarie ma viene omesso un contributo dei commercianti di 1.995 euro. Vien dichiarato un ricavo del punto Enel di 150 euro, quando la loro commercialista aveva rilevato un incasso di 2mila e 217. E poi, ancora, un saldo iniziale di cassa di 1.927 euro contro un saldo reale di 6.939. I conti presentati sono mendaci e non posso fare finta di niente, essendo un pubblico ufficiale. Non ci sono i presupposti per andare avanti”.
Gelo in sala e poi la replica, stringata, affidata al presidente provinciale dell’associazione, Franco Villa: “Sopra le Proloco c’è l’Unpli (Unione nazionale Pro loco d’Italia, ndr) e quindi il Comune non può chiedere i bilanci. Il nostro è stato approvato dall’organismo regionale. Non è certo un sindaco che deve decidere sul nostro operato”.
Facendo un passo indietro, la vicenda era già emersa in consiglio comunale, anche se mai con i conti alla mano, nei mesi scorsi quando era stata paventata la volontà dell’amministrazione magiostrina addirittura di sfrattare l’associazione dalla sua sede di via Boni Brighenti perché era stato rilevato che la convenzione tra Comune e Proloco per la gestione del Mercatino era scaduta a fine 2013 e “per poter essere assegnatari di contributi e di convenzioni con il Comune – aveva chiarito la segretaria comunale Marta Pagliarulola – e per poter occupare immobili pubblici bisogna avere uno statuto a base democratica”.
Non solo la Proloco ne era sprovvista, ma gli organi sociali avevano terminato il mandato lo scorso luglio e potevano solo convocare l'assemblea dei soci, approvare un nuovo statuto e indire le elezioni. Cioè quello che è avenuto ieri sera, con questi punti approvati all’unanimità, o meglio, con l’assenza del sindaco e dell’assessore all’Urbanistica, Luigi Merli, che hanno lasciato la sala anzitempo.
Ma la questione che rimane aperta riguarda il bilancio, per il quale dai vertici locali della Proloco è arrivato un secco “no comment”. La presidente uscente, Patrizia Stecconi, ha solo voluto chiarire: “Siamo un’associazione privatistica, apolitica, aconfessionale e senza scopo di lucro”. Certo è che, sempre il sindaco Girometta, avrebbe rilevato anche che nei locali dati dal Comune all'associazione si svolgeva attività commerciale, come Punto Enel. “Ho chiesto il commissariamento ed i vertici provinciali dell’Unpli hanno rigettato la mia istanza. In questo modo si rendono responsabili di non aver accolto la mia richiesta – ha ribadito Girometta -. Prenderò tutti i provvedimenti del caso, anche a tutela dei soldi che il Comune deve ancora recepire dalla Proloco. Non sappiamo quanti siamo, anche se pensiamo ad oltre 10mila euro. Certo che nel marasma delle cifre facciamo fatica a fare un conteggio. Sto chiedendo i conti da dicembre e non vengono presentati. Si erano impegnati a portare gli estratti conto, perché non ci sono?”.