Provincia, bilancio al voto ma la minoranza diserta: nostro ruolo calpestato

"Siamo stato messi nell'impossibilità anche solo di leggere il bilancio. E ora dovremmo anche votarlo?". La minoranza non lo farà: è appena iniziata in Provincia la seduta consiliare per l'approvazione del bilancio di previsione e le sedie degli esponenti della minoranza sono vuote. Non era mai accaduto prima da quando Massimo Trespidi è presidente.

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In una conferenza stampa sempre in provincia poco prima della seduta, tutti i componenti della minoranza hanno spiegato le ragioni di un gesto così forte: "I documenti sono arrivati giovedì, lunedì è stata fatta la commissione e oggi, mercoledì, si fa il consiglio per l'approvazione del bilancio. Quando il termine è il 30 aprile. La giustificazione da parte della maggioranza è l'esigenza di accelerare l'attivazione dei lavori in un clima di incertezza istituzionale".
"Ci siamo gia astenuti dal voto sul consuntivo e oggi non votiamo il bilancio di previsione. Un gesto che la minoranza non aveva mai compiuto in cinque anni di amministrazione. Ora però non era evitabile. Non ci è stato dato il tempo di studiare le carte. Il nostro ruolo è stato calpestato, ed è un ruolo istituzionale non politico. Ci siamo trovati qui in Provincia per sottolineare il nostro ruolo istituzionale: avremmo potuto entrare in consiglio ma non entriamo come segno di protesta nei confronti di questa mancanza di rispetto verso la minoranza.
Avremmo dovuto avere almeno venti giorni per leggere gli atti, ne abbiamo avuti sei".

Alle 15,30, dopo l'appello e dopo aver registrato l'assenza della minoranza, sono stati aperti i lavori del Consiglio provinciale con il numero legale raggiunto grazie alla maggioranza che il presidente dell'amministrazione di via Garibaldi Massimo Trespidi ha ringraziato pubblicamente nel suo intervento iniziale, introdotto dal presidente del Consiglio Roberto Pasquali. Dopodiché non ha usato parole certo leggere per commentare il gesto della minoranza. 

«Abbiamo presentato un bilancio di previsione che contiene lavori per nove milioni di euro – dice Trespidi – Questo è il nostro biglietto da visita. Chi governa non deve fare delle chiacchiere, deve mettere in campo degli atti. La minoranza diserta con un atteggiamento cinematografico da campagna elettorale e con un gesto di grande irresponsabilità. Gesto che non serve a nulla a fronte del fatto che sappiamo di avere a disposizione due mesi di tempo, e l'abbiamo saputo pochissimo tempo fa. Avendo a disposizione risorse per fare investimenti, per fare lavori, lo facciamo. Non avremmo dovuto farlo per tener fermo un bilancio di previsione pronto? E' assurdo».

«Quello che succederà dopo la fine del mandato, ad oggi non è ancora chiaro – prosegue Trespidi – E' stato approvato l'ordine del giorno alla Camera che prevede la fine del mandato delle amministrazioni per il quinquennio di mandato in carica e per noi è il 12 giugno; l'ordine del giorno che chiedeva di avere una risposta chiara sul futuro in termini di piena operatività dell'ente dopo il 12, non è passato, non è stato approvato. Il che significa una cosa sola: le risorse che abbiamo a disposizione devono essere impiegate e le opere finanziate entro il 12 giugno. Questa è amministrazione. Tutto il resto è indecoroso cinema. Se avessimo fatto la scelta di questi signori, oggi questi soldi non sarebbero messi a disposizione. Si voleva la paralisi del consiglio?».

«I capigruppo di minoranza – aggiunge – sanno da due mesi che il consiglio sul bilancio sarebbe stato fatto il 16 aprile. Abbiamo aspettato che scadessero i 60 giorni dall'approvazione del programma delle opere pubbliche, che sono scaduti ieri e oggi c'è il consiglio».