Castagnetti a Piacenza: il PD delle Europee sarà vincente

Non poteva che parlare di Europa, Pierluigi Castagnetti ospite questa sera a Piacenza e protagonista di un incontro pubblico presso la Circoscrizione 3.

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La serata è stata organizzata dal PD provinciale in collaborazione con il comitato “Bisogna trasformarla la società” che prende il nome da una celebre frase di Giorgio La Pira.

Al di là delle elezioni che incombono, Castagnetti ha fatto un excursus partendo dall’ Europa di Carlo Magno, primo “presidente” di una primordiale Unione Europea, passando per la seconda guerra mondiale e la successiva costituzione della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’ Acciaio), per poi giungere al fallimento degli Stati Uniti d’ Europa, auspicati da De Gasperi ma non realizzati a causa del veto francese, fino ad arrivare all’ Europa dei giorni nostri.

Proprio guardando alla situazione attuale abbiamo chiesto a Castagnetti che PD sarà quello che si presenta ai nastri di partenza di queste consultazioni.

Secondo il politico, “Sarà un PD vincente. Io penso che saremo il primo partito e probabilmente siamo l’ unica formazione politica sinceramente europeista in questa campagna elettorale. Siamo un partito con cultura di governo e senso di  responsabilità. Per noi la politica non è un gioco e sappiamo che l’ Europa oggi è la condizione per operare in questo mondo globalizzato all’ interno di una situazione in cui da soli non si va da nessuna  parte, nonostante le difficoltà che abbiamo a causa di un debito pubblico molto alto che ci ha fatto accettare pesanti condizioni per rientrare da questo debito . Il PD è il partito che garantisce agli italiani di non tornare indietro”.

Castagnetti è convintamente europeista ma non lo è in merito all’ ingresso del PD nel PSE: “Io personalmente non avrei preso questa decisione ma essendo stata presa dal partito ed essendone un militante la accetto. Non l’ avrei presa – prosegue Castagnetti – perché la nostra ambizione era quella di fare un partito post ideologico in Italia da esportare in Europa come elemento di novità. Bisogna andare oltre ciò che sono state le famiglie politiche storiche nate nell’ 800 e nel 900 non sono più adeguate a interpretare i temi della modernità”

Gli chiediamo se da parte sua, considerata la sua esperienza politica, avrebbe fatto un partito con un’ anima più popolare che socialista: “No, bisogna andare oltre i popolari e oltre i socialisti. Siamo all’ interno di un’ economia globalizzata e le sfide non possono essere affrontate con lo spirito delle vecchie ideologie”.

Non ci sono piacentini nelle liste del PD per le prossime consultazioni comunitarie ma l’ Emilia Romagna è ben rappresentata a partire da Paolo De Castro, ex ministro dell’ agricoltura, per proseguire con Salvatore Caronna, deputato europeo uscente e con un giovane medico consigliere regionale di Cesena, Damiano Zofoli che secondo Castagnetti ha grosse possibilità di farcela. Una curiosità, in lista c’è anche l’ ex ministro Cecile Kyenge.

Patrizia Calza, che sedeva al tavolo assieme a Marco Bergonzi, ha evidenziato la competenza di Castagnetti su molte materie in ambito europeo ed ha sottolineato che le elezioni europee siano seguite con un certo disinteresse da una parte della popolazione mentre l’ altra rincorre i populismi che stanno rinascendo in tutto il continente: senza l’ Europa si starebbe meglio così come uscendo dall’ euro e tornando alla lira. Si parla più di antieuropeismo che di europeismo, invece , sostiene Calza, “Vogliamo capire i temi forti su cui fare riferimento in campagna elettorale per dire invece che è bene che ci sia l’ Unione Europea e che l’ Italia ne faccia parte anche ponendoci in posizione critica e chiedendo le modifiche di quella parte di politica che non ci ha completamente soddisfatto” o aggiungendo ai temi da trattare in sede europea anche quello dell’ immigrazione che deve diventare una tematica di respiro europeo.