Ti sembra quasi di conoscerlo da sempre e ci resteresti a parlare per ore, davanti a un buon piatto, naturalmente cucinato da lui, e davanti a un calice di buon vino, ha la faccia dello zio, quello saggio, quello che la sa lunga, o anche del vicino di casa un po’ “farfallone”, amante della vita e delle donne.
Sicuramente quest’ultima definizione, amante della vita e delle donne, calza benissimo su Alberto Naponi, classe 1945, il concorrente più “maturo” che sia stato finora tra i fornelli di Masterchef, il talent culinario targato Sky che ha concluso la sua terza edizione qualche settimana fa.
Dai fornelli della cucina di Masterchef a quelli del 29016, un locale a Cortemaggiore proprio di fronte alla Collegiata, dove Naponi, ieri sera, ha deliziato i suoi fortunati commensali con un menù che il concorrente di Masterchef ha definito “con un tocco rinascimentale”.
Ha proposto i bottoni di pagliaccio, in dialetto “butoon de pajas”, un piatto presentato nello show televisivo, che consiste in una salamella con cipolle caramellate e polenta. Inoltre, sempre per restare in tema, ha preparato una luganega in concia di formaggio con bucce di limone tritate in soffritto e porro, imbavato con Marsala.
Sapori eleganti, curiosi e particolari, legati al territorio da cui Naponi proviene, ma con contaminazioni mediterranee.
Ovviamente non si può non chiedergli della sua esperienza all’ interno della cucina televisiva più famosa d’ Italia, del suo rapporto con Cracco, Barbieri e Bastianich, giudici del programma, e con i concorrenti.
Dei primi dice di aver legato con tutti e tre. Di Bastianich, che passa come il cattivo del trio, colui che scaglia per aria piatti non graditi o che “ringhia” contro i concorrenti, Alberto dice che “E’ una persona stupenda, che ho conosciuto diversamente”.
Ha anche parole di elogio per i concorrenti, soprattutto per Enrica: la “paperina” toscana, secondo lui, ha una filosofia piacevole, particolare ed è anche una bella donna.
Giovane, di grande cultura e capacità è invece Beatrice, la studentessa di Pescara la quale, secondo Alberto, proprio a causa della sua giovane età, non si è espressa al massimo ed ha pagato lo scontro perenne con Eleonora, la gemmologa pavese.
“Assurda nelle sue manifestazioni” è invece stata definita Rachida, la concorrente marocchina passata sicuramente alla storia come quella che ha pianto di più, probabilmente in tutte le edizioni mondiali di Masterchef.
Ottimi anche i rapporti con alcuni dei concorrenti maschi: “Sono appena tornato da Napoli, sono stato da Salvatore (detto “nove otto” n.d.r.) e prossimamente andrò da Almo, il pugliese secondo classificato”.
Sono tanti i ricordi legati alla trasmissione “Sono successe tante piccole cose – dice Alberto – sin da quando ci hanno accolto, bene sin da subito e sono state molto belle le esterne con il vantaggio di essere all’ aperto con il cielo sopra di te, in mezzo a odori e colori diversi. E’ stato molto interessante ed abbiamo cultureggiato”.
Due giorni fa si è anche conclusa la versione per bambini del talent culinario, “Junior Masterchef”, abbiamo chiesto a Naponi, settimo classificato della terza edizione, cosa ne pensa di questa trasmissione: “Io ho avuto modo di assaggiare quello che i bambini hanno cucinato. E’ tutto un altro mondo: i bambini sono puri, molto più gentili e affabili anche se a volte sembrano dei mostri quando tagliano il pesce in modo stupendo. Sono perfetti, più perfetti di noi che a 30 anni abbiamo già la decadenza. Lì invece c’è solo purezza”.
Nel corso di una nostra intervista telefonica Alberto aveva definito Piacenza come una donna nuda, gli abbiamo chiesto che piatto cucinerebbe per conquistarla.
“Penso che preparerei qualcosa con colori floreali – dice – forse una zuppetta primaverile con piselli e con qualcosa della vostra storia piacentina, magari una bella piccola di cavallo colorata.
Anche se ci divide solo un ponte – prosegue Alberto – parliamo in modo diverso, facciamo il pane in modo diverso e il vino è diverso. Voi avete una cucina molto più limpida della nostra. Quella cremonese è diventata interessante, ma in seguito, perché ha saputo rubare di più. La cucina piacentina è unica, più corerente”.
Un libro è nell’ immediato futuro di Alberto Naponi ma non sarà un libro esclusivamente dedicato alla cucina, ci sarà certamente spazio per le poesie e per la sua filosofia di vita che ha portato in tv attraverso uno show culinario, diventandone il vincitore morale.